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Giovani Turchi e Bersani, chi ha rovinato chi?

Stefano Fassina non si risparmia nel difendere, come ha fatto ieri su Facebook, Pierluigi Bersani. Eppure la corrente cui fa riferimento il responsabile economico del Pd, quella dei Giovani Turchi, sarebbe stata messa al bando dal segretario del partito. Parola di Giuliano Ferrara che oggi dedica il suo editoriale di prima pagina del quotidiano Il Foglio a quelli che definisce i “disperati del Pd”.

L’Elefantino ha tutto sommato una buona opinione verso questa corrente all’interno del Partito Democratico, appassionata e preparata a livello politico: “Questa onesta generazione di figli della politica, gente in genere piena di difetti ideologici e culturali, ma largamente disinteressata, vogliosa di esperienza civile vera, capace di distinguere un regolamento parlamentare da un paracarro, al contrario dei grillini parvenu, non sprovvista di nozioni di economia, modernizzata entro certi limiti dallo scorrere del tempo, dal fatto che qualcosa è sopravvissuto del vecchio Pci, il loro punto di riferimento, ma in una pelle nuova”.

Una generazione illusa da Bersani che gli ha preferito alle presidenze delle Camere “gli ultimi arrivati, gente che non sa nulla del duro mestiere di guidare istituzioni, amministrare, dirigere gli uomini in una prospettiva di cultura politica chiara”, e al governo sembra fare lo stesso optando “al posto delle competenze economiche di un Fassina”, per “la boria dell’ex ministro furbetto di Monti Fabrizio Barca, il bocconiano di sinistra che ama i poveri come Papa Francesco, figuriamoci” e prediligendo “vecchi gloriosi arnesi dell’Università baronale, delle cattedre di morale e politica più polverose e stordite, basta che abbiano la pecetta di società civile e siano considerate figure lontane dalla politica”.

E tutto questo perché? “Per inseguire Grillo – scrive Ferrara – e le sue fumisterie e voglie di affamare la politica, eguagliare la Terra al pianeta Gaia, portare l’Italia lungo la guerra dei vent’anni del guru Casaleggio fino alla democrazia robotica e universale del web”.

Le opinioni divergenti di Polito e Grasso
Di opinione opposta l’editorialista del Corriere della Sera, Antonio Polito, già direttore del Riformista, che affida a Twitter la sua replica al direttore del Foglio: “Caro @ferrarailgrasso, sono stati i giovani turchi a rovinare Bersani, non il contrario”.
In questa direzione sembra muoversi anche Aldo Grasso che ha scelto i Giovani Turchi del Pd nel suo ritratto politico della settimana scorsa sul Corriere della Sera, riservando loro un giudizio poco lusinghiero: “Dovevano essere la nuova linfa del trionfo bersaniano, ma sembrano solo la caricatura dei ‘Lothar dalemian’, il pensatoio del Baffino composto da teste lucide (per via della rasatura)”.

Il posto in politica che si meritano i Giovani Turchi secondo Ferrara, è giusto che finisca ai grillini invece secondo Grasso: “Se i professionisti della politica sono questi, è giusto che la gente comune venga traghettata dall’anonimato ai banchi di Montecitorio secondo il format del Grande fratello”.



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