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Gli industriali che tifano Grillo

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Giorgio Ponziano apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

Ha convinto anche gli imprenditori. Per ora una piccola pattuglia, che però non si nasconde e anzi è disposta a spiegare perché ha votato per Beppe Grillo. Si tratta di industriali di successo nel loro settore e in qualche caso perfino con cariche in Confindustria. Hanno scelto il M5stelle e non sono pentiti.

Emendatori – gelateria

Uno degli industriali grillini, Giordano Emendatori, ha la fabbrica nel riminese ed è leader nei prodotti per gelati artigianali. Esporta in 120 Paesi, fattura 110 milioni, ha 300 dipendenti. Anche il sindaco Pd di San Clemente, il Comune dell’hinterland riminese dove sorge la Mec3, lavora nella sua azienda. Ma nemmeno lui è riuscito a convincere il suo datore di lavoro, che infatti, nell’urna, ha segnato la croce sul simbolo 5 stelle.

Emendatori è un leghista pentito: “Sì, avevo creduto nel federalismo della Lega, ma poi sono andati a Roma a rubare le galline”. Allora ha virato, da Bossi a Grillo. “C’è bisogno di un vento nuovo in politica – dice -. Mi sono stancato di mantenere questi politici a vita, gente come Fini, Casini, la Bindi… Gente come quella si batterà sempre e solo per restare dov’è. Dell’Italia non gliene frega niente. Invece, come dice Grillo, due mandati e poi a casa. In otto anni se ne possono fare di cose. E niente pensioni d’oro, ma lo sa che Giuliano Amato porta a casa più di 30mila euro al mese e ha fatto l’offeso quando una giornalista glielo ha fatto rilevare?”. Emendatori era un autista di furgoni. A un certo punto invece di trasportare gelati decise di farli. In poco tempo, ha costruito un impero coi suoi preparati che vende in giro per il mondo. Adesso sta realizzando un nuovo progetto: aprire una catena di gelaterie biologiche. Chissà se tra i nuovi gusti per l’estate inventerà anche quello 5stelle. “Sono un entusiasta e Grillo mi piace, ci può davvero fare voltare pagina e può rimettere in moto il Paese senza il peso assurdo di questa classe politica. Pensi che anche mia moglie lo ha votato e in azienda ho fatto propaganda, credo che molti dipendenti abbiano capito e lo abbiano votato”.

Biasion (Bifrangi) – metalmeccanica

Dalla Romagna al Veneto. Dai gelati all’acciaio. Francesco Biasion è a capo della Bifrangi, azienda vicentina tra i leader mondiali nello stampaggio a caldo dell’acciaio. Lui ha tradito il Pdl per abbracciare Grillo: “Sì, votavo Pdl ma ho detto basta con le solite facce da pensionati coinvolti in mille scandali e che non conoscono minimamente le difficoltà vissute quotidianamente da imprenditori e lavoratori”.

È felicissimo del successo ottenuto dal movimento 5 stelle e assicura che dell’ingovernabilità non gliene importa nulla perchè grazie a Grillo “c’è stato un miracolo, sono stati mandati a casa tanti politici di professione. Un primo passo per incominciare a cambiare davvero, è di questo che abbiamo bisogno, poi parleremo anche di governabilità. Ma si doveva voltare pagina e Grillo ce lo sta consentendo”. Biasion ha 74 anni ma con ancora la tempra del combattente. Dice che, con gli amici, aveva scommesso sulla vittoria grillina e adesso deve riscuotere una serie di cene: “Mi serviranno per convincere questi colleghi per la prossima volta”. Poi scandisce che il suo è stato un voto di protesta. E’ di sopravvivenza: “Mi impediscono di espandermi, di fare investimenti, di creare lavoro. Non posso ampliare gli stabilimenti, bisogna attendere anni anche solo per una sola autorizzazione, con decine di carte e pareri da aspettare, mentre all’estero in tre mesi fai tutto e ti vengono a corteggiare. Qui invece si è solo pronti alla critica, alle controversie. Siamo visti come quelli che disturbano da questi politici che si devono togliere di mezzo”.

Brenna (Tessitura Portichetto) – tessile

Voto di protesta, e a favore di Grillo anche da parte di Graziano Brenna, 65 anni, che è vice-presidente della Confindustria comasca, oltre che titolare della Tessitura Portichetto. Si definisce un “elettore moderato con una leggera inclinazione a destra”. Il suo voto è andato a Grillo: “Per protesta”, dice. “In fin dei conti, al di là del suo modo di porre i problemi non si può affermare che dica cose sbagliate. Andate tutti a casa, ci avete stufati, è il suo messaggio, che io condivido”. Continua Brenna: “Ci sentiamo accerchiati, tutto rema contro. La differenza rispetto al dopoguerra? Abbiamo avuto grandi leader. Ma in campo, allora, c’erano forze giovani. Oggi guardiamo chi c’è in politica… chiamano giovani chi ha poco meno di 60 anni. Non capisco la sorpresa per il successo di Grillo”.L’industriale fa però un’ammissione. “Se alle primarie avesse vinto Matteo Renzi, avrei votato per lui”.

Colomban (Permasteelisa) – costruzioni

Del resto, Grillo e il suo braccio destro Roberto Casaleggio, in campagna elettorale incontrarono un centinaio di industriali veneti in un albergo di Treviso. Grillo illustrò i 10 punti del suo programma, soffermandosi sulla promessa più allettante, la cancellazione dell’Irap, per proseguire con la defiscalizzazione sugli investimenti e l’obbligatorietà per gli studenti, finita la scuola, di un’esperienza diretta in azienda. Come poteva non ottenere applausi scroscianti? Tanto che l’imprenditore Massimo Colomban, fondatore di Permasteelisa, impresa di costruzioni poi passata a un fondo giapponese, e presidente di Confapi, associazione di piccole imprese, uscì dalla riunione entusiasta: “ci aspettiamo molto da lui, un movimento che non ha forme mentali precostituite, che non ha lobby industriali o finanziarie o associative da difendere, che vuole, come noi, un cambiamento in meglio, un vero rinascimento dell’Italia”.

Mutti (Solsonica) – fotovoltaico

Un altro imprenditore convertito da Grillo ma sulla via del fotovoltaico è Paolo Mutti, a capo di Solsonica, sede a Rieti, 260 dipendenti, 110 milioni di fatturato, primo produttore italiano di celle, moduli e soluzioni fotovoltaiche. “Un quarto del Paese”, dice, “ha creduto nelle proposte del M5S, tutta l’Italia ha ora bisogno che buona parte di queste proposte diventino realtà. Se in materia energetica si concretizzeranno, sarà finalmente possibile fare le scelte energetiche di cui il Paese ha bisogno senza essere condizionati dalle pressioni delle solite lobby ma dai principi ispiratori dello sviluppo, dell’innovazione e, soprattutto, della salvaguardia dell’ambiente”.

Gli industriali per “Grillo for president”. E lui li ricambia. Ha avviato a Roma un corso intensivo di diritto costituzionale e parlamentare a uso e consumo dei suoi adepti eletti alla Camera e al Senato. Chi ha chiamato a tenere lezione? I docenti della Luiss, l’ateneo di proprietà di Confindustria.



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