Michele Santoro con il suo Servizio Pubblico su La7 riesce in un colpaccio. Il neo presidente del Senato ha telefonato in diretta alla trasmissione per protestare contro l’editoriale che Marco Travaglio aveva pronunciato poco prima. Il giornalista del Fatto Quotidiano aveva spiegato che fra l’ex procuratore antimafia e Schifani non c’era poi uno scontro manicheo fra bene e male e che lo stesso Grasso prima che magistrato è un italiano. “Furbo, molto furbo” ha aggiunto Travaglio.
Naturalmente con la telefonata il presidente di Palazzo Madama non ha fatto una grandissima figura. ‘Invito Marco Travaglio, che ha rivolto contro di me accuse infamanti, ad un confronto tv con tanto di carte alla mano. Per rispondere soprattutto all’accusa che ha lanciato riguardo alla mia nomina di capo antimafia’ ha detto con un tono alterato. Il litigio in diretta però avrà fatto grande audience. E Santoro ha potuto chiosare che ci penserà Enrico Mentana, il direttore del TgLa7, a riequilibrare l’informazione a favore di Grasso. Giusto il tempo perché Travaglio ricordasse che l’ex pm antimafia voleva, solo pochi mesi fa, attribuire un riconoscimento antimafia all’odiato Berlusconi. La seconda Repubblica prosegue. Almeno nel piccolo schermo.