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Grillo apre (e richiude) a un “governo del Presidente”

Vito Crimi e Roberta Lombardi

“Se Napolitano fa un altro nome è tutta un’altra storia”. Dopo tutte le porte chiuse dal Movimento 5 Stelle, finalmente sembrava aprirsene una. Colloquiando con i giornalisti a Palazzo Madama questo pomeriggio, il capogruppo al Senato Vito Crimi ha spiegato che se il capo dello Stato facesse un nome esterno ai partiti, “sarebbe tutta un’altra storia”, lasciando intendere quindi che il suo movimento sarebbe stato disponibile a trattare in assenza di Pierluigi Bersani.

Ma non appena la notizia ha fatto il giro del web, ecco puntuale la smentita su Facebook: “Leggo da alcune agenzie e da alcune testate online che avrei subordinato la trattativa per la formazione di un nuovo Governo all’esclusione di Bersani. Preciso che l’affermazione ‘Se Napolitano fa un altro nome è tutta un’altra storia’ è stata estrapolata dopo la consueta raffica di domande a cascata dei giornalisti, e si deve intendere nel senso di ‘tutto un altro percorso istituzionale'”.

Crimi ha precisato che “se il presidente Napolitano non dovesse infatti assegnare a Bersani l’incarico di formare un nuovo Governo, il percorso delle consultazioni riprenderebbe il suo iter, nel quale – come già puntualizzato – il Movimento Cinque Stelle si assumerà la sua responsabilità politica, proponendosi direttamente per l’incarico di formare una squadra composta da nominativi nuovi, in grado di avere il sostegno della maggioranza e dunque la possibilità e l’onore di proporsi per la guida del Paese”.

Nessuna novità quindi rispetto alla linea di questa mattina quando la delegazione grillina aveva ripetuto il suo no all'”occasione di cambiamento” proposta da Pierluigi Bersani nella consultazione in streaming alla Camera. L’unica strada possibile è e rimane un governo monocolore a 5 Stelle. Anche se si scontra con i numeri che il M5S non ha, né alla Camera né al Senato.



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