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Grillo induce Bersani e Berlusconi a grilleggiare sui costi dei partiti

Dopo la versione “low cost” della Camera dei Deputati voluta dalla presidente Laura Boldrini, ora sono i partiti ad “attrezzarsi” in vista della possibile rivoluzione del finanziamento pubblico, lanciando la loro spending review: dopo il Pd, che ieri ha annunciato la chiusura di sedi e la riduzione di fondi per la segreteria, oggi il tesoriere del Pdl annuncia un’ulteriore sforbiciata di circa i due terzi del bilancio.

“I partiti veri si devono ridimensionare e i quattrini non ce li dà nessuno”, ha detto Maurizio Bianconi che tenta così di smentire ogni voce che attribuisce a Berlusconi la capacità di rimediare ai possibili guai finanziari del partito.

“Noi – ha spiegato il tesoriere del Popolo della Libertà – avevamo un bilancio di 28 milioni, lo abbiamo ridotto dopo il primo taglio a 21 e ora dobbiamo ridurlo a 6″. Taglieremo ‘tutto il possibile’, ma cercheremo – assicura – di non fare del male al personale”.

Intanto Grillo prosegue con la sua lotta ai partiti. “Non hanno ancora capito cosa sta succedendo”, ma “per loro è finita, entreremo in Parlamento, faremo i nostri venti punti, taglieremo i costi della politica e i finanziamenti al’editoria”, ha detto.

 



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