Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’articolo di Giorgio Ponziano apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.
Tutti sul carro del vincitore. Un male italico, ma non solo. C’è ressa attorno ai 5stellini. Il successo calamita nuovi adepti, tanto che in qualche sezione (che loro chiamano meetup) c’è qualcuno del movimento che si chiede (ovviamente sul blog) come fare per arginare l’ondata.
Si pone innanzi tutto il problema di come controllare i neo-entusiasti perché la rete è bella ed è di tutti, però si rischia anche di raccogliere chi propone curriculum non veritieri e magari anche chi è fuori dalle griglie indicate da Beppe Grillo come discriminanti per i militanti.
Il boom delle domande di iscrizione
Dopo il trionfo elettorale c’è il boom delle domande di iscrizione sia via web che direttamente nelle assemblee. Anche questo è uno tsunami, inaspettato. Grillo & Co, alle prese con le questioni istituzionali e col governo sì-o-no, debbono anche affrontare questa valanga di neo-simpatizzanti che bussa, qualche volta forse con l’occhio rivolto ai consigli regionali e comunali. Se ripeteranno questo risultato elettorale, infatti, i grillini entreranno in massa nei Comuni già dalla tornata prevista nel 2014 e in qualche caso potranno aspirare al sindaco. Poi ci sono le pressoché certe elezioni anticipate con le relative candidature. Quanto basta per stuzzicare gli appetiti ed esibirsi in autodafè verso il guru.
Un brand dall’appeal straordinario
In tanti, in marcia verso i gruppi stellati. Leggiamo, per esempio, cosa scrive in rete il gruppo di Caserta: “il Movimento 5 Stelle è diventato un brand dallo straordinario potenziale elettorale. Fin dalle prime ore che hanno seguito il voto, infatti, sono cominciate a fioccare richieste di adesione, di tesseramento, di iscrizione. Un fiume in piena che gli attivisti hanno immediatamente arginato ricordando che il Movimento 5 Stelle rappresenta innanzitutto un diuturno lavoro sul territorio”.
Niente tessere o iscrizioni
E ancora: “Da noi non esistono tessere, adesioni o iscrizioni”, spiegano i grillini di Caserta. “Non esistono direttivi, segreterie, organi regionali, provinciali e locali. È un movimento liquido, orizzontale, un insieme di cittadini che hanno come unico canale organizzativo la rete, e unico momento di incontro, confronto e deliberazione, le assemblee pubbliche. Per questa sua natura il Movimento 5 Stelle non è un ufficio di collocamento per disoccupati della politica, cercatori di poltrone o trombati a caccia di riposizionamenti o funamboli delle candidature che rincorrono chissà quali obiettivi di stampo prettamente personalistico”.
Il boom bolognese
A Bologna, alla prima assemblea post-elezioni, si sono presentati in 100 a chiedere di essere inseriti nell’elenco dei supporter. Ad accoglierli è stato il consigliere comunale Marco Piazza. Ma non vi erano solo loro, altrettanti sono arrivati dopo essersi già iscritti online. Dice Daniela, 5stellina che al banchetto d’ingresso ha cercato di mettere un po’ d’ordine: “Solitamente a queste assemblee arrivavano in 10, in 15, al massimo in 50 nuovi aderenti, ma solo oggi qui sono venute 100 persone che non avevamo mai visto, più altre 100 che si erano già iscritte online”.
Commenta Massimo Bugani, altro consigliere comunale a Bologna: “Sta succedendo qualcosa di straordinario, stiamo vedendo gente che generalmente non vediamo ai nostri incontri, c’è grande attenzione e curiosità. Quello che avvertiamo noi, dalle tante mail che ci arrivano, è che ci sono tante persone che vogliono rendersi utili”.
Le candidature romane
A Roma in poco tempo sono arrivati a 5 mila coloro che si sono iscritti per potere scegliere il candidato sindaco e i candidati a consigliere comunale per l’elezione di maggio attraverso la consultazione online, prevista per il 13 e 14 marzo. E sono ben 57 coloro che si sono autocandidati (mandando curriculum e video al blog) a un posto in consiglio comunale.
Prima delle recenti elezioni i 5stelle romani si lamentavano per la scarsa partecipazione, ora debbono regolare il traffico per evitare carambole.
Le accuse degli aspiranti grillini
C’è anche chi vuole entrare ma teme di essere lasciato ai margini e contesta la nomenclatura grillina locale, accusandola di difendere quelle posizioni di potere che i numeri ora gli garantiscono, chiudendo la porta per non avere la curiosità dei nuovi arrivati.
Succede ad Ancona dove ieri sera s’è svolta un’affollata assemblea (ancora in corso a tarda notte) “indetta da un gruppo di simpatizzanti e attivisti del Movimento 5 Stelle, è scritto nella convocazione- per chiarire gli aspetti controversi sulla vicenda della candidatura di Andrea Quattrini a sindaco di Ancona. In particolare vogliamo discutere su come opera il movimento ad Ancona, chi ne fa parte, chi decide come e perché, ma anche da chi sono gestiti e con quali criteri gli strumenti operativi e informativi”.
Il successo a Sondrio
Problemi legati alla crescita, che si preannuncia tumultuosa. A Sondrio mettono le mani avanti: “Viste le numerose richieste pervenute in seguito allo straordinario risultato elettorale promuoveremo serate pubbliche aperte a tutti i cittadini”. Qui i 5stelle sono il secondo partito, dopo la Leganord, quindi possono aspirare alla fascia tricolore.
Anche a Verona c’è la fila alla porta. Perciò sul web avvertono che per partecipare alle riunioni “l’iscrizione al gruppo è obbligatoria con nome e cognome e foto riconoscibile!”. Sì, c’è pure il punto esclamativo.
Il caso di Parma
Infine Parma, la città che ha il primo sindaco grillino d’Italia. Il gruppo è passato da 400 a 617 attivisti in una settimana. Sperano di accalappiare il secondo sindaco, tra poco a Salsomaggiore, dove sono il primo partito. In tanti si sono fatti avanti anche qui, così che i grillini hanno redatto un achtung: “Se non siete disposti a mettere in gioco qualcosa del vostro per cambiare il nostro Comune (tempo, faccia, impegno, abitudini), allora avete sbagliato movimento.
Si avvicinano le elezioni amministrative. A maggio finalmente terminerà l’incarico di questo commissario a servizio della dirigenza. Lo rimandiamo a casa come è stato fatto anche per il precedente sindaco”. E via con la raccolta delle adesioni che piovono abbondanti, forse troppo.