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I casi delle Case automobilistiche

Mi ha chiesto un Concessionario: “Come saranno i Concessionari del domani?” Stavo per rispondere: “Se non lo sai tu…”.

Ma lui si aspettava che io gli rispondessi. Le risposte possibili e razionali non erano consolanti.

Quello che tutti noi sappiamo, è che saranno molto meno numerosi di ieri, e almeno tendenzialmente tutti a rischio sopravvivenza. Un po’ più polemicamente, potremmo aggiungere che i Concessionari – e con loro i Riparatori e gli Organizzati – saranno ciò che le Case concedenti hanno voluto che diventassero.

Un altro Concessionario ci ha detto: “Questi quà ( i manager delle Case) sono pazzi, con i loro standard ci hanno affondati”.

Magari fossero pazzi, pensai: ogni tanto ne azzeccherebbero una; invece sono degli incompetenti irresponsabili, incapaci di pensarla diversamente dalla loro gerarchia, il ché è sicuramente peggio della semplice pazzia.

Le Reti lo sanno, in fondo, ma non hanno nessuna possibilità di reagire: quando si sa che si è in troppi sul mercato, è più facile, meno pericoloso e più “ragionevole” colpire il collega vicino che mobilitarsi per contrastare i suddetti manager.

Del resto, Federauto e molte altre Associazioni di marca non sono propense a mobilitare nessuno contro le Case, tanta è la “connivenza”, o la sottomissione volontaria a chi è considerato più forte e più saggio . E forse non sarebbero neanche capaci di farlo, tanta è la paura… Anche se è vero che da qualche settimana a questa parte, ho avuto colloqui con gente dotata di attributi e pronta a fare qualcosa di utile per le Reti, non per le Case. Segno dei tempi ? Tra i miei interlocutori, ci sono  anche degli Operatori appartenenti al Comitato direttivo delle Associazioni.

Andando avanti così,  i Concessionari di domani potrebbero/potranno essere come stanno decidendo loro stessi di diventare. Oggi.


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