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Lotta dura e senza paura in Indonesia contro adulteri e conviventi

La revisione del codice penale indonesiano potrebbe tradursi in pene più severe per adulteri e coppie che convivono. La bozza di riforma, 500 pagine per 766 articoli, è stata presentata mercoledì alla Camera dei deputati. La proposta avanzata dal ministero punta a rafforzare le pene per gli adulteri. Al momento, ha spiegato il portavoce del ministero della Giustizia e dei Diritti umani, citato dal Jakarta Globe, sono troppo lievi e non stanno avendo un effetto detterente.

Se il Parlamento darà il proprio via libera, il massimo della pena passerà da nove mesi a cinque anni di reclusione. Ad essere criminalizzata sarà anche la convivenza per le coppie non sposate, sempre più comune nel più popoloso Paese musulmano al mondo.

Il codice indonesiano fu scritto nel 1918 e modellato sulla legge olandese. L’ultima modifica è del 1958. Con l’attuale riforma, denunciano le associazioni per la tutela dei diritti civili, il governo strizza l’occhio ai partiti islamisti in vista delle elezioni del prossimo anno.

Un recente rapporto di Human Rights Watch metteva il governo di Giacarta davanti ai fallimenti nel proteggere le minoranze religiose dall’intolleranza e dalla violenza. In particolare esortava il presidente, Susilo Bambang Yudhoyono, ad adottare una politica di tolleranza zero contro questo genere di attacchi.

Tuttavia, sul versante politico, all’inizio di febbraio l’East Asia Forum sottolineava il progressivo slittamento dei movimenti islamisti verso posizioni politiche più moderate per attirare un maggior numero di elettori. Una conferma di questa tendenza sembra arrivare dalle elezioni nella provincia di West Java. La vittoria è andata sì al governatore islamico conservatore Ahmad Heryawan, ma con un margine risicato, segnala la Reuters.

L’agenzia britannica ricorda anche qualche altro dato. Ritornati assieme alla democrazia nel 1998 con la caduta del regime autoritario di Suharto,i  partiti islamici hanno perso voti tra la tornata del 2004 e del 2009. E il sostegno, secondo sondaggi indipendenti, continua a scemare.


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