Con la Resurrezione del governo ‘tecnico’ del prof. Mario Monti e la parallela nomina di dieci saggi incaricati di trovare una convergenza tra le varie forze politiche sulle riforme economico-sociali e su quelle istituzionali, la Politica e’ stata, di fatto, commissariata: il tutto in nome dei mercati finanziari e del mantenimento dello status quo. Siamo cosi’ precipitati nel pieno di quella che, con acutissima lungimiranza, il politologo Marco Revelli ha chiamato ‘Finale di partito’, ossia la ormai conclamata crisi esistenziale dei tradizionali partiti politici del ‘900, considerati da sempre piu’ ampie fasce di elettorato una “oligarchia” separata dal ‘popolo’ e portatrice di privilegi economici e di casta ingiustificati ed intollerabili. Purtuttavia, il Parlamento – indipendentemente dall’attivita’ del governo e da qualsiasi iniziativa prendano le due commissioni dei dieci saggi, molti noti per la loro ‘poca’ imparzialita’ e ‘alta’ propensione all’inciucio – mantiene inalterato il suo ‘potere legislativo’. Per cui, suggerisce lo stesso Revelli, siccome, “il Parlamento puo’ legiferare in assoluta libertà, Pd e M5S hanno la grandissima occasione, disponendo insieme della maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, Camera e Senato, di approvare la legge sul conflitto d’interessi. Legge che manca da vent’anni e che e’ la principale causa dell’inquinamento della Politica. Inizino a ripulire la politica italiana, poi si vede se il gioco si puo’ riaprire”. Al momento pero’, “cosa verra’ fuori non lo sappiamo”, aggiunge Revelli guardando all’inedito quadro politico-istituzionale determinatosi con la Resurrezione del governo Monti e la parallela nomina dei dieci saggi, salvo essere il segno evidente che, “siamo nel pieno di ‘Finale di partito'”, ossia nel pieno del tracollo della forma partito tradizionale. Tutto, in ultima analisi, ha concorso alla ‘messa in mora’ dell’unico, chiaro e limpido tentativo di ‘cambiamento’ portato avanti con coerenza dal leader del Pd, Pier Luigi Bersani. Piu’ che rispondere alla richiesta di cambiamento venuta dall’esito del voto di fine febbraio, si e’, ancora una volta, scelta la strada di andare incontro ai mercati finanziari e non ai cittadini soffocati dalle diseguaglianze economiche e sociali crescenti divenute insopportabili per moltissimi. “Una legge sul conflitto d’interessi sarebbe un primo importante passo in avanti: farlo, metterebbe fuorigioco il maggiore fattore di corruzione e di inquinamento della politica degli ultimi vent’anni. Una volta fatto questo passo si vede se ad esso ne potranno, come mi auguro, seguire altri”, auspica Revelli dando appuntamento a sabato prossimo alla libreria Arion di via Cavour a Roma dove si parlera’ del suo ultimo libro ‘Finale di partito’.
Il Parlamento può fare la legge sul conflitto d’interessi
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