“Ho detto più volte che Berlusconi per me è ineleggibile. Quando sarà il momento i senatori del Pd decideranno ma se io sarò in giunta voterò per l’ineleggibilità”. Ad affermarlo non è un parlamentare qualunque ma Luigi Zanda, neo capogruppo del Pd al Senato e figura autorevolissima nel partito di largo Nazareno. Le sue parole, ribadite ieri sera ad Otto e Mezzo, sono l’ulteriore segnale della scelta di Bersani di sparare a zero su Berlusconi, continuando – dall’altra parte – a corteggiare ossessivamente i grillini (Beppe farà denuncia per stalking?).
Da via del Plebiscito hanno affidato la replica a Sandro Bondi. “Ma che bravo Zanda: con poche parole responsabili ha dato un contributo fondamentale all’avvio di un confronto civile e rispettoso fra le forze politiche. La soluzione è semplice: dichiarare l’ineleggibilità del leader di uno dei partiti più rappresentativi del nostro Paese, un leader politico che è stato più volte Presidente del Consiglio e al vertice dei più autorevoli consessi internazionali. Avanti di questo passo e presto l’Italia – ha concluso il coordinatore del Pdl – precipiterà nel caos più totale”.
Sabato è prevista la manifestazione dei sostenitori di Berlusconi. Nelle stesse ore Napolitano potrebbe aver dato, o essere in procinto di dare, l’incarico per la formazione del governo. In una fase così delicata, le dichiarazioni di Zanda e del Pd di certo non favoriscono un clima sereno. Anzi.