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Il risparmio? È super con la startup di Barbara Labate

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Una delle start-up più innovative e semplici, e una delle poche che vede protagonista una donna. L’idea si chiama Risparmio Super ed è semplice: la comparazione dei prezzi della spesa. È venuta a Barbara Labate, trentasei anni, siciliana, che nel 2011 ha fondato la sua società, e oggi conta su numeri invidiabili: 300 mila utenti, 200 milioni di download della app per cellulari, 10 mila punti vendita e 49 catene di grande distribuzione coperte. Come funziona? Semplice: Risparmio Super confronta i prezzi dei volantini e delle offerte in promozione nei supermercati vicino casa tua. Basta registrarsi, geolocalizzarsi, cercare il prodotto che ci interessa tra alimentari ed elettrodomestici, e il sistema comparerà il prezzo tra i diversi punti vendita. Si può anche creare una lista della spesa e scoprire quale è il supermercato più economico nella nostra zona. Sfogliare e confrontare tutti i volantini e cercare il prodotto o la marca che ti piace senza bisogno di scaricare pesanti pdf sul tuo telefonino. Grazie a Risparmio Super si può scoprire quale negozio è più economico tra Esselunga, Auchan, Carrefour, Coop, Despar ed altre catene alimentari. Tra gli elettrodomestici si possono invece confrontare macchine fotografiche, tv, cellulari, frigoriferi, lavastoviglie in vendita da Mediaworld, Trony, Unieuro e scoprire se costa meno comprarli online o nel negozio vicino casa.

 

RISPARMIO SUPER PROMETTE DI FAR RISPARMIARE FINO A 1.000 EURO L’ANNO SULLA SPESA DI TUTTI I GIORNI. NON È POCO, DI QUESTI TEMPI.

Come è venuta questa idea a Barbara Labate? “Mi trovavo a New York a studiare ed ero senza soldi, e riuscire a capire quale fosse il supermercato più vicino a casa o la lavanderia a gettone più economica avrebbe fatto la differenza. Ma non avevo lo strumento giusto”. Caso vuole che Barbara, siciliana ma giramondo, che ha vissuto in Belgio, Francia e Canada, avesse vinto una borsa di studio per la Columbia University, e qui seguisse i corsi del celebre professore di economia Joseph Stiglitz, teorico della “asimmetria informativa“, quella situazione per cui sul mercato un’informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte del processo economico, dunque una parte degli agenti interessati ha maggiori informazioni rispetto al resto dei partecipanti e può trarre un vantaggio da questa configurazione. Stiglitz ha teorizzato lo screening ovvero la necessità di cercare maggiori informazioni per migliorare la propria posizione economica.

 

E SE STIGLITZ CON QUESTA TEORIA HA RICEVUTO IL NOBEL, BARBARA HA FONDATO LA SUA SOCIETÀ: DOPO ESSERE TORNATA IN ITALIA, DOPO DIVERSI ALTRI IMPIEGHI NEL 2010 HA FONDATO RISPARMIO SUPER.

 

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Il percorso non è stato diretto ma curioso, passando per le immagini sacre. “Nel 2003 partecipai a una business plan competition e mi piazzai seconda.
A quel punto, un angel americano componente della giuria mi mise in contatto con il Ceo di un azienda italiana cui scrissi senza mai avere una risposta. Solo dopo 10 anni ho scoperto che in realtà è uno dei miei investor.
Dopo la permanenza in America, tornai in Italia a lavorare per un periodo come dipendente per un’azienda, e conobbi il mio primo socio. Fondammo la prima piccola startup, che si occupava di pensare, sviluppare e lanciare sul mercato idee di business legate al mondo del mobile. Ancora non c’erano le app, ma erano gli inizi dell’Umts ed era il momento del boom del download di suonerie e sfondi sul cellulare. Noi pensavamo i prodotti più adatti a determinati target, cercavamo di capire come realizzare il contenuto e ipotizzavamo il modello di business. Abbiamo lavorato per i più grossi provider in Italia e con i più grandi operatori telefonici.
Creammo anche un servizio per scaricare immagini sacre dell’800, che risultò sgradito al Vaticano. Alla fine, fu proprio il Vaticano a decretare il successo di quella avventura, perché la notizia uscì su Reuters e fece il giro del mondo.Nel frattempo, iniziai a sviluppare l’idea di Risparmio Super e conobbi il mio attuale socio, Zion Nahum, che aveva un progetto simile ma più orientato verso il mondo degli elettrodomestici. Unimmo le forze e iniziammo a lavorare insieme. Chiedendo supporto a programmatori che avevamo conosciuto nelle esperienze precedenti, sviluppammo il primo embrione del servizio, che copriva solo Milano con appena 5 insegne”.

 

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Barbara ha un’esperienza davvero da Silicon Valley: non ha mai avuto problemi di accesso al credito: “Direi di no, ma io le banche non le ho neanche mai prese in considerazione”. Il percorso di Barbara è infatti interessante perché fin da subito è stata ricercata da diversi fondi di investimento grazie alla partecipazione attiva a diverse business plan competition. “Nel luglio 2010 presentammo la domanda per Mind the Bridge e fummo selezionati tra le prime 30 start-up, arrivando poi fino alla finale. Mind the Bridge ci ha aiutato tanto. Abbiamo iniziato con un training molto interessante con esperti molto importanti, e un tutoring legale, molto importante. Ti preparano approfondendo una serie di temi molto utili”. Mind the Bridge, lo ricordiamo, è una fondazione nata nel 2007 con l’obiettivo di selezionare progetti ed idee italiani ed aiutarli attraverso un percorso di accelerazione verso il più florido mercato americano, aiutando inoltre a creare un network volto alla conoscenza del mercato di investitori in capitale di rischio (business angels e venture capitalist).

Consigli da dare ad aspiranti startuppers? “Partecipare a questi eventi, ma bisogna arrivarci preparati, con un business plan solido, avendo studiato i mercati su cui si vuole operare, con una presentazione in powerpoint accurata”. I migliori sono Mind the Bridge, probabilmente l’appuntamento più importante del settore; l’inglese Seedcamp e in Francia Leweb.” Adesso Barbara, con un socio e una decina di collaboratori, due sedi, una operativa in Sicilia e una di rappresentanza a Milano, punta a consolidare il suo successo e poi magari buttarsi presto in una nuova avventura. Come formula societaria ha scelto una srl semplice.

 


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