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In Europa la direttiva sul Tabacco accelera…

Il 19 dicembre 2012 la Commissione Europea ha presentato una proposta di revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco (2001/37/CE) che contempla misure durissime quali il divieto di ingredienti caratterizzanti, sia nella manifattura del tabacco che in cartine, filtri, capsule e pacchetto, avvertenze sanitarie con immagini shock che ricoprano il 75% di fronte e retro del pacchetto, standardizzazione del pacchetto in termini di forma e di numero di sigarette (non meno di 20), standardizzazione del formato della singola sigaretta, con conseguente bando di formati come lo slim, nonché la delega agli Stati membri di introdurre il pacchetto generico (plain packaging).

Inoltre, viene mantenuto il divieto di commercializzare lo snus nell’UE, ignorando deliberatamente l’esistenza di evidenze scientifiche sulla sua capacità di ridurre il rischio associato al consumo dei prodotti del tabacco in ragione dell’assenza di combustione. Starà ora a Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea discutere la proposta nell’ambito del processo di co-decisione, tenendo anche presente che le misure proposte dalla Commissione, qualora entrassero in vigore,incentiverebbero contrabbando e contraffazione; molti fumatori, infatti, non trovando più la sigaretta desiderata sul mercato legale, potrebbero spostarsi verso prodotti illeciti, tra l’altro a prezzi inferiori.

Si stima che solo i consumatori di sigarette slim e di pacchetti da 10, entrambi vietati in base alla nuova Direttiva, costituiscano nel complesso circa il 20% del mercato italiano. L’aumento del traffico illecito, quindi, non ridurrebbe l’incidenza del tabagismo e avrebbe importanti ricadute negative sia sullo Stato, in termini di mancate entrate erariali, sia sulla filiera legale, che solo in Italia occupa oltre 200.000 addetti.

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