Il Consiglio di Stato ha 45 giorni per dire la sua sul regolamento che obbligherà gli operatori a moderare al massimo le interferenze fra rete Lte e frequenze tv.
Chi a casa e chi sul telefono ormai tutti gli utenti degli operatori telefonici consultano la rete per ottenere velocità e risparmio sulla connessione a internet. Confrontando le tariffe adsl più vantaggiose o i pacchetti comprensivi di linea voce più convenienti, si riesce ad abbassare il peso della bolletta, mentre scegliendo la tecnologia Lte sul mobile si può ottenere una maggiore velocità di trasferimento dati.
Bisogna stare attenti, a questo proposito, per quanto riguarda la questione delle interferenze fra Lte di quarta generazione e frequenze tv. Gli operatori di telefonia mobile e i consumatori dovranno, però, attendere ancora 45 giorni per conoscere il regolamento che fisserà obblighi e sanzioni secondo quanto previsto dal Decreto Crescita 2.0 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per ora Tim, Vodafone e Wind sono le tre compagnie che si sono aggiudicate le frequenze in banda 800 Mhz e che dovranno occuparsi della riduzione del disagio che attualmente pesa sui consumatori. Gli utenti avranno la possibilità di inoltrare le proprie segnalazioni circa ulteriori disservizi alla Fondazione Ugo Bordoni, incaricata della gestione dell’help desk sul sito helpinterferenze.it.
Non ci sono ancora dati certi circa la suddivisione degli oneri degli interventi correttivi fra gli operatori, perché potrebbero subentrare modifiche in seguito al pronunciamento del Consiglio di Stato.
Difficilmente, però, saranno cambiati i principi ai quali ogni azione dovrà essere ispirata, ovvero la proporzionalità, la trasparenza e la non discriminazione.
La Fondazione Ugo Bordoni ha manifestato la sua piena disponibilità ad entrare a regime. “Noi siamo pronti a svolgere il nostro compito già dal primo marzo – sostiene il Presidente Alessandro Luciano – disponiamo già della mappatura completa delle potenziali interferenze sul territorio”.
Nelle prossime settimane avverranno gli incontri con i maggiori operatori del settore per definire la convenzione temporanea sulla gestione del servizio.