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La City ci richiama al realismo dei numeri

Non è un allarme ma un richiamo al realismo e ai numeri quello che oggi arriva ai politici italiani dalle colonne del Financial Times: “I politici italiani dovrebbero essere più attenti al giudizio (internazionale) sul debito italiano”, è il consiglio del quotidiano finanziario londinese contenuto nella Lex Column. Ft sottolinea che con oltre 2 mila miliardi di debito i costi di finanziamento sono di fondamentale importanza.

L’asta di oggi

Proprio oggi l’Italia ha effettuato un’asta di collocamento di Bot a 1 anno, e nonostante livelli di domanda soddisfacenti, ha registrato un aumento dei rendimenti in assegnazione rispetto all’asta precedente, che risaliva a prima delle elezioni. Venerdì scorso inoltre l’agenzia Fitch ha declassato il rating sull’Italia, facendola uscire dalla categoria A.

La Lex del Financial Times

Non serve stracciarsi le vesti contro la stampa straniera e anglosassone. Infatti il dibattito politico in vista dell’insediamento delle nuove Camere e per la formazione del nuovo governo si basa su temi e proposte che prescindono spesso da dati di fatto, vincoli europei e coperture finanziarie non indicate rispetto a progetti non sempre circostanziati, come ha rimarcato ieri Formiche.net.

I numeri sull’Italia

Il quotidiano della city londinese fa quindi un’analisi impietosa della situazione finanziaria in cui versa l’Italia. Spiega che l’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha perso il 10% dai massimi di gennaio, lo spread tra i titoli spagnoli e italiani a 10 anni si è ristretto ad una manciata di punti quando fino all’anno scorso era di 100 punti a favore dell’Italia.

Altri downgrade in arrivo

Il rating sovrano del Paese è stato tagliato da Fitch ed altri downgrade potrebbero seguire da parte della altre agenzie internazionali se non si sblocca lo stallo politico causato dall’esito elettorale. E se il Paese resta in un ‘limbo politico’ per gran parte del 2013, per le aziende italiane e la Borsa di Milano sarà “un altro anno sprecato”.



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