>L’individualismo degli Operatori è un dato di fatto incancellabile, che deve essere integrato nel Dna di ogni eventuale nuova Associazione. La competizione esacerbata sul mercato non impedisce politiche ed azioni comuni su temi di aggregazione in difesa degli interessi comuni. Gli Operatori (Concessionari, Organizzati, Riparatori, Rivenditori) stanno infatti subendo i soprusi delle Case perché non riescono ad interloquire da una posizione di forza con le stesse.
L’efficacia delle politiche comuni per contrastare il dominio delle Case presuppone una condivisione degli obiettivi da raggiungere tra le varie categorie di Operatori. Solo così, gli Operatori potranno trattare con le Case da una posizione di forza. Il fallimento di una trattativa dovrà comportare una reazione dannosa sia per la redditività della Casa che per la poltrona dei manager responsabili.
Azioni quali lo sciopero degli acquisti e la delegittimazione del management delle Case saranno dunque utilizzate soltanto dopo il fallimento di eventuali negoziati. Non trattandosi di azioni da improvvisare, dovranno essere preparate accuratamente in periodi di normale attività, come si conviene a qualsiasi azione di forte impatto.
L’Associazione dovrà farsi carico di iniziative strategiche, prima tra tutte quella di elaborare ed imporre alle Case nuovi Contratti di Concessione e Riparazione, ispirandosi alle sentenze della Corte di Cassazione n° 20106-09 e 13583-11.
Si dovrà escludere dall’attività dell’Associazione ogni velleità di limitazione della concorrenza, intra brand o inter marca. In compenso, sarà opportuno far sopportare il peso della concorrenza intermarca alle Case concedenti.
Al più presto, l’Associazione dovrà istituire relazioni internazionali con altre Associazioni di Reti.