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L’ultima di Grillo: governiamo senza governo

Paolo Becchi traccia il solco, Beppe Grillo lo segue.

Il giurista dell’università di Genova che aveva teorizzato, come prof. vicino al Movimento 5 Stelle, che il Parlamento può e deve operare anche senza un governo in carica (anzi, meglio che non ci sia un esecutivo pienamente in carica, aveva sempre chiosato Becchi) è davvero molto ascoltato dal comico genovese.

La prova provata è un post sul sito di Beppe Grillo che riprende di fatto le argomentazioni del docente; argomentazioni peraltro contestate dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi universitari.

“Il Parlamento è sovrano, o almeno dovrebbe esserlo. Da tempo è invece un luogo dove non vi sono rappresentanti del popolo, ma nominati dai partiti, e le leggi, sotto forma di decreti, sono emesse al suo posto dal Governo, e in seguito convertite sotto il ricatto del voto di fiducia. In Parlamento vi è un esercito di soldatini di piombo senza voce, con l’eccezione dei parlamentari a 5 Stelle”. E’ questo l’incipit del post.

“C’è stato – si legge anche – un sovvertimento silenzioso delle Istituzioni contro lo stesso spirito della Costituzione: “art. 76. L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti, art.77. il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.“.

Conclusione di Grillo: “Se l’Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una nuova legge elettorale o per avviare misure urgenti per le pmi o per i tagli delle Province. Il Parlamento le può discutere e approvare se solo volesse sin da domani. Si fa passare l’idea che senza Governo il Paese è immobile, congelato, in balia dello spread, delle agenzie, ma si tace sul fatto che le leggi per le riforme possono essere discusse e approvate senza la necessità di un governo in carica”.



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