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Marò, l’8 settembre della politica italiana

“È la tragedia dell’8 settembre virata in farsa…. Dopo questa esibizione, chi ancora ci prendeva sul serio dovrà ricredersi”. Così Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica “Limes”, descrive lo spettacolo della politica italiana sulla vicenda dei marò. In un’intervista pubblicata oggi sull’Unità, l’analista sostiene che tutte le scelte dal momento in cui i due pescatori indiani sono stati uccisi sono state di natura politica, non tecnica, e sono tutte sbagliate.

Una triste dimostrazione dell’incompetenza del governo e delle strutture diplomatiche. “Nessuno che si assuma le sue responsabilità, è un governo che decide in basi agli umori e alle sensazioni del momento. Dilettanti allo sbaraglio”, ha spiegato Caracciolo.

L’analista non crede che gli affari abbiano pesato nelle scelte del governo italiano. Molto probabilmente hanno influito all’inizio, quando la nave “Enrica Lexie” è arrivata in acque indiane per interesse degli armatori. “Per il resto, dubito che il ritorno dei due marò significhi l’acquisto da parte di New Delhi di qualche elicottero Agusta. Ammesso e non concesso che uno Stato abbia diritto di barattare cittadino per elicotteri”, ha detto.



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