Il retroscena è spuntato stamattina sulle colonne del Corriere della Sera ed è firmato un giornalista, Maurizio Caprara, che segue con riconosciuta competenza le questioni della politica estera italiana. La tesi che viene proposta è quella di un’ipotesi che starebbe prendendo sempre più corpo nelle ultime ore: le dimissioni del titolare della Farnesina, il ministro ambasciatore Giulio Terzi. A suggerire tale esito sarebbe stata il sottosegretario Marta Dassù, punto di riferimento tradizionale dell’americano Aspen Institute e già sherpa di D’Alema e Tremonti.
Le dimissioni, pur a pochi giorni dal prevedibile cambio di governo, avrebbe il senso di restituire dignità ad una istituzione, il ministero degli affari esteri, pesantemente lesionato nella sua credibilità nella stupefacente gestione dilettantesca della vicenda Marò. A Terzi toccherebbe di pagare il conto di una disfatta che pure vedrebbe responsabilità non irrilevanti anche da parte del ministro della difesa, l’ammiraglio Di Paola, e del presidente del Consiglio, il professor Monti. Intanto, martedì l’allegra coppia Terzi-Di Paola si presenterà in Parlamento. Senza il gesto di formali dimissioni, il rischio è di trasformare Camera e Senato in aule di un processo senza precedenti.