Mario Monti è stato nominato senatore a vita e quindi incaricato presidente del Consiglio. Dopo poco più di un anno l’ex prof della Bocconi, che pure era stato per lungo tempo Commissario Ue, si è appassionato alla politica italiana. Ha dato vita a un movimento elettorale e, creando un vulnus nel rapporto con i partiti che sostenevano il suo governo, si è candidato. L’avvilente risultato ottenuto nelle urne non ha ridotto le ambizioni del ‘Tecnico’. L’ultima poltrona su cui Monti aveva messo gli occhi era la presidenza del Senato.
Peccato che il patron di Scelta civica sia ancora premier. Un dettaglio irrilevante per l’advisor di Goldman Sachs. Non è detto che nelle facoltà di Economia si studi diritto costituzionale. Ci ha dovuto pensare Napolitano a ricordare gli elementi di base della Carta e del buon senso istituzionale. Monti non ha condiviso ma ha obbedito, hanno scritto i giornalisti.
Il Capo dello Stato ha dichiarato di apprezzare il senso di responsabilità del capo del governo, facendo intuire la irresponsabilità della richiesta.
Si fermerà qui la bulimia di potere del signor Monti Mario? Temiamo si candiderà ancora a tutte le cariche possibili. Averlo nominato senatore a vita non è bastato. Del suo settennato, forse questa è la decisione di cui Napolitano è più pentito. D’altra parte, come poteva immaginare che il professor Jekyll celasse un affamato mister Hyde.