Le prime pagine dei quotidiani più importanti sono unanime: il Capo dello Stato incaricherà – con riserva – il segretario del Pd.
La formalità, stando ai retroscena dei quirinalisti, dovrebbe avvenire oggi nel pomeriggio. Bersani premier, quindi? Se il titolo può dare questa idea, gli articoli sono chiari.
Il mandato al leader del centrosinistra è un passaggio che Napolitano vive come “obbligato” ma sa benissimo che non arriverà a destinazione e che dovrà estrarre dal cilindro un nome alternativo.
L’ipotesi “istituzionale” di Grasso sembra essere sulla via del tramonto. La seconda carica dello Stato, a nomina ancora calda, ha già straparlato.
La copertina dell’Espresso e la telefonata a Santoro contro Travaglio potrebbero aver bruciato le sue chances di scalare ulteriormente i vertici istituzionali.
Quel che è certo, leggendo i giornali, è che al Colle esiste in piano B. Quello che i cittadini potrebbero non capire è perchè insistere con una vecchia liturgia (incarico a Bersani) quando tutti sanno che è pura ipocrisia istituzionale.
Non sarebbe un cattivo segnale se Napolitano smentisse i giornali e facesse come hanno fatto i Cardinali in conclave, eleggendo subito e con largo consenso il nuovo Papa. Chissà…
