Un censura generalizzata? Un controllo pressoché asfissiante? Sono gli interrogativi che sorgono dalla geografia dei commenti rimossi dal blog di Beppe Grillo pubblicata su nocensura.eusofot.net, un sito che lavora in automatico e che monitora il blog a intervalli regolari.
Nella quasi totalità dei post scritti e pubblicati dal comico genovese compaiono commenti rimossi. Che si tratti di troll – come dice lui – o di critiche rispettose e costruttive, poco importa. Anzi, emerge proprio che la seconda sia la categoria più diffusa e colpita.
Proprio qualche giorno fa, Beppe Grillo aveva lanciato l’allarme sulla presenza nel suo blog di utenti che scrivono commenti e critiche perché pagati da qualcuno. “Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera”, aveva scritto Grillo. E per stanare gli autori di quelli che ha definito “schizzi di merda digitali” chiedeva anche un aiuto ai suoi fan.
Dal 6 marzo in poi, i post che risultano con il maggior numero di commenti rimossi sono, nell’ordine: “Bersani morto che parla”, “Trasparenza e voto segreta”, “Diretta dalla Val di Susa #NoTav” e “il M5S al Quirinale”.
Il tipo di commenti rimossi
Che ci siano dei disturbatori sembra abbastanza evidente. Di qui però a dire che siano organizzati e, soprattutto, presenti nel libro paga di qualcuno che vuole minare l’unità del Movimento, ce ne passa. Tra i commenti censurati, infatti, emergono forti critiche, a volte insulti, nei confronti del leader del Movimento e del guru Gianroberto Casaleggio. Tralasciando le espressioni più volgari, la censura colpisce ad esempio il commento di Lorenzo M.: “Dai Beppe, adesso la verità la puoi dire. A te dell’Italia non te frega” niente. “Stai facendo di tutto per favorire la creazione dell’ammucchiata di governo per poi spaccare i maroni in un’eterna campagna elettoriale”. Massimo F. scrive “Italia affondata, obiettivo raggiunto. Grazie Grillo, grazie Casaleggio, grazie a tutti i fascistelli da strapazzo che fingono di pensare al bene dell’Italia”. “Mi vergogno, quando vado all’estero – dice Luca -, di spiegare a chi ci siamo affidati questa volta. Prima mi vergognavo nel farmi rappresentare da Berlusconi ed ora da Beppe Grillo.Non ci possiamo permettere dei personaggi credibili, preparati ed autorevoli?”.
Post che divergono dalla linea Grillo
Ma tra quelli rimossi, ce ne sono tanti altri – la maggioranza – che invece esprimono semplicemente opinioni diverse dalla linea dettata da Grillo e dal guru, anche questi però misteriosamente oscurati. “Posso ritenere che gli elettori del Pdl siano dei farabutti, o quelli del Pd dei fessi, ma questo non conta. In democrazia devono essere rappresentate tutte le voci – scrive Marco B., anche quelle minoritarie. E trovare soluzioni condivise dalla maggioranza, attraverso un dialogo parlamentare costruttivo”.
Giustizia sommaria
Altri, invece, invitano “semplicemente” il leader a rivedere la strategia politica. La censura però non li risparmia. “Se il M5S non vota la fiducia a nessuno che sia un proprio candidato, non verrà formato il Governo (a meno che il PD e il Pdl non si inciucino per bene) e per almeno 6 mesi saremmo senza! Votare la fiducia non significa fare alleanze, ma creare un dialogo sui programmi”, scrive Massimo Toni.
“Beppe ha dimostrato (quasi) sempre in questi anni di avere più lungimiranza di noi attivisti del M5S, tuttavia – fa presente Massimo Melpignano -, dato per scontato un rifiuto a qualsiasi fiducia ad un governo di pura espressione dei partiti, ti e vi chiedo se forse non sarebbe il caso di rivolgersi alla base per decidere se dare o meno l’appoggio (o qualche forma similare) ad un governo composto da figure di altissimo profilo? Ma quelli in parlamento sono o non sono i nostri portavoce?”.