Il centrodestra e il centrosinistra hanno perso il loro “popolo”. È questa la prima conclusione dell’analisi per categorie professionali sul voto che fa oggi il sociologo Ilvo Diamanti su Repubblica.
Il peso del partito di Berlusconi tra la sua base tradizionale, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, è pressoché dimezzato passando dal 68 al 35%. Stesso discorso per gli operai, dal 53 al 26% e per i disoccupati, dal 47 al 24%.
Base perduta anche per il Partito democratico che tra il personale tecnico, impiegatizio e i liberi professionisti ha dieci punti in meno rispetto alle elezioni del 2008. Dove invece Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani sembrano andare forte è tra le categorie esterne al mercato del lavoro: il Pdl raccoglie il 43% tra le casalinghe e il Pd il 39% tra i pensionati.
Verso chi si è orientato il popolo che prima sceglieva centrodestra e centrosinistra? Verso il Movimento Cinque Stelle che, scrive Diamanti, “ha assunto una dimensione sociale interclassista, da partito di massa all’italiana, come la Dc e il Pci della Prima Repubblica”. Il movimento grillino primeggia infatti tra gli operai (40%), tra i disoccupati (42,7%), tra i liberi professionisti (31,3%) e gli studenti (29%).