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Solidarietà all’Ilva: innovazione nelle relazioni sindacali

Si è concluso in questi giorni presso il Ministero del lavoro l’incontro per il caso ILVA di Taranto, nel quale si è raggiunto un’intesa tra Governo e parti sociali che ha portato all’esclusione della cassa integrazione guadagni straordinaria, avviando di conseguenza un contratto di solidarietà.

E’ la prima volta che in Italia tale ammortizzatore sociale trova applicazione, soprattutto in un contesto di lavoratori così numeroso, dal momento che se ne contano circa 11.059. Si tratta di uno strumento che attua il principio di evitare fuoriuscite di personale dal ciclo produttivo, distribuendo la riduzione dell’orario di lavoro sulla quasi totalità del personale occupato dall’azienda ILVA.

Si cerca di assicurare quanto più possibile stabilità alla forza lavoro, nel senso che il contratto di solidarietà a differenza di quanto accade con la cassa integrazione straordinaria, non prevede l’espulsione del lavoratore da alcun ciclo produttivo, ma tende a far rimanere la risorsa all’interno del processo di produzione. L’ammortizzatore sociale interviene in questi casi a coprire le ore non lavorate con l’integrazione economica.

E’ indispensabile oggi iniziare a riflettere su un uso più attento e concreto degli ammortizzatori sociali, il cui compito è quello di garantire al lavoratore il posto di lavoro, applicando anche, se necessario, una riduzione del salario senza necessariamente doverlo allontanare dall’azienda con l’uso della cassa integrazione.

Il contratto i solidarietà è stato poco utilizzato nel nostro Paese nella gestione delle crisi aziendali a differenza di quanto, per esempio, è accaduto in Germania circa 10 anni fa, al quale si è ricorso con successo per ristrutturare l’intero comparto industriale dell’automobile.

Grazie alla mediazione del Vice Ministro al Lavoro Michel Martone, la Città di Taranto ha evitato un’ulteriore penalizzazione economica: l’ILVA ha dichiarato che alla fine dei due anni previsti per il contratto di solidarietà non ci saranno licenziamenti collettivi, potendo conseguentemente dare l’avvio all’attuazione dell’AIA.


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