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Da Grasso a Berlusconi a Grillo. Ecco il Travaglio fustiga tutti

Il fatto che si fosse augurato la vittoria della Germania nella semifinale l’anno scorso agli Europei già dice molto del personaggio. Marco Travaglio è un guasta feste, non ha paura di apparire antipatico o saccente, non perdona niente a nessuno, nemmeno a un mito nazionalpopolare come gli azzurri, macchiati secondo lui dallo scandalo del calcio scommesse. Nemmeno a un amico come Antonio Ingroia che, nonostante le vacanze insieme, non è stato risparmiato dalle sue critiche per essere sceso in politica. Ai molti che accusano il vicedirettore del Fatto Quotidiano di essere un giornalista di parte, rispondono i suoi attacchi da tutte le parti e dimostrano che non è così.

Il nemico numero uno resta Berlusconi

Certo, il suo bersaglio numero uno resta sempre e comunque Silvio Berlusconi. Non si contano più i suoi editoriali e i suoi monologhi a Servizio Pubblico che snocciolano uno a uno tutti i guai con la giustizia del Cavaliere. Travaglio è stato per molto tempo considerato uno dei nemici acerrimi di Berlusconi tanto che con l’annuncio della sua dipartita dalla politica, il senso stesso di Travaglio potesse venire meno. Ma il leader del Pdl è tornato in sella a un partito in crisi d’identità e gli ha restituito l’anima. Anche grazie a Marco Travaglio e alla trasmissione di Michele Santoro che l’ha ospitato durante la campagna elettorale. Il celebre siparietto del Cavaliere che puliva la sedia dove era seduto il giornalista è stata una delle immagini di maggiore forza del periodo delle elezioni che ha contribuito al ribaltone sfiorato del centrodestra.

Il caso Grasso

Ma ora che i protagonisti sulla scena sono anche altri, e di centrosinistra, Travaglio ne ha anche per loro. Lo abbiamo visto ieri sera a Servizio pubblico con le parole che il giornalista ha riservato a Pietro Grasso, il neo elogiatissimo presidente del Senato. Secondo Travaglio, tra “il forte raffreddore e la peste bubbonica”, per dirla alla Grillo non c’è poi tutta questa differenza: “Conosco Schifani e Grasso e secondo me il dualismo tra i due come lotta tra bene e male non è da impostare in maniera così manichea”, ha detto.
Quanto basta per far scattare in diretta la telefonata dell’interessato da Palazzo Madama, procedimento poco usuale per una carica istituzionale ma sicuramente di gran successo per la trasmissione.

Simpatizzante grillino… ma anche no

E giusto per sfatare le dicerie che lo vorrebbero “simpatizzante grillino”, Travaglio tra i suoi recenti bersagli ha incluso anche gli appena designati “coordinatori della comunicazione” a 5 Stelle, Claudio Messora e Daniele Martinelli, definendoli “portasilenzio”. La reazione indispettita grillina ovviamente era assicurata. Quali saranno le prossime vittime del fustigatutti di carta stampata e tv? La lista, siamo sicuri, è ancora lunga.



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