Il Pd, gia’ scosso dallo scandalo del Monte Paschi di Siena, ridotto in mille pezzi e l’onesto Pier Luigi Bersani costretto, obtorto collo, dai poteri forti, dai veti e dai ricatti incrociati interni al suo partito, a gettare la spugna. Un Presidente che aveva annunciato l’addio al Colle richiamato, in fretta e furia, come ‘salvatore’ del Paese che, a breve, avra’ un governo dal profilo di centro-destra piu’ che di centro-sinistra. Il tutto con una crisi finanziaria ed economica che appositamente silenziata in attesa degli eventi, riprendera’ a galoppare. “Un mezzo di contrasto al disastro politico ed istituzionale? Francamente non lo vedo, dopo che si e’ impedito, in blocco, il dialogo con il M5S per eleggere Stefano Rodota’. E’ stata un’occasione persa! E tutto questo quando sono in arrivo guai economici seri ed un attacco economico spaventoso, 500 volte superiore a quanto successo a Cipro”, spiega, con toni assai preoccupati, Bruno Amoroso, docente di Economia Internazionale presso l’Universita’ Roskilde in Danimarca, allievo ed amico personale di Federico Caffe’. “Chiusa in blocco la strada a Rodota’, Napolitano, un nuovo De Gaulle, e’ immediatamente ritornato, o per sensibilita’ in positivo o per dell’altro in negativo, sui suoi passi e, visto che ha dimestichezza con i governi tecnici, a breve, ne avremo un altro che dovra’ gestire, sull’onda dell’emergenza per l’ordine sociale, la crisi finanziaria ed economica ma anche politica del sistema”, nota Amoroso e mette l’eccento sui rischi per l’ordine sociale. “Tenere fuori il M5S, non coinvolgerlo, e’ un suicidio – avverte – Perche’? Vorrei tanto sbagliare, ma se finora la disperazione e il disagio crescenti hanno portato la gente a votare per Grillo perche’ ha intepretato meglio e piu’ di altri la disperazione e il disagio crescenti, ci puo’ essere l’esplosione in altre malaugurate direzioni! Purtroppo, ripeto, con Rodota’ si e’ persa una preziosa occasione per raddrizzare il sistema e rasserenare la gente”. L’economista che coordina programmi di ricerca e cooperazione con i Paesi dell’Asia e del Mediterraneo non intravvede per l’immediato una via d’uscita ‘altra’, neanche lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni. “Mi pare un’ipotesi improbabile”, aggiunge. “Siamo davanti ai soliti giochi, al brodo della politica mentre il Paese soffre terribilmente: mi auguro che il Pd imploda, anzi deve implodere altrimenti siamo alle burle!”, conclude. E forse questa puo’ essere la via d’uscita: dar vita, dalle ceneri di un Pd senza identita’ culturale e politica, solo sommatoria di partiti e partitini, ad un nuovo partito di sinistra, ad un’Epinay italiana come fece nel 1971 François Mitterand che sulle ceneri della Sfio costrui’ il Psf.
Amoroso: Il Pd deve implodere, se non implode siamo alle burle
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