Con alcuni colleghi, la scorsa settimana, discutevamo della legalizzazione dell’aborto. Il caso della violenza sessuale e quello del feto malato alimentavano dubbi giuridici ed esistenziali. Diverse le opinioni su come affrontare il dramma umano che comporta. L’intervento di A. ha, però, radicalmente segnato il confronto. A. ci ha raccontato la sua storia personale. Ad un certo punto della gestazione, i medici hanno prospettato il rischio di una seria malattia per il nascituro. Con la moglie, dopo giorni di terribili riflessioni, hanno deciso di proseguire la gravidanza: ci siamo detti, e se ad ammalarsi fosse un figlio già nato non lo accetteremmo ugualmente? (il bimbo è nato sano ed è, oggi, un formidabile 18enne). Grazie A.
Aborto per malformazione del feto, e se si fosse ammalato il neonato?
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