Il video postato su Youtube mostra l’interno del cortile della scuola Gamal Abdel Nasser a Gaza dove gli studenti con in braccio kalashinikov e in uniforme sono intenti a esercitarsi contro quella che dovrebbe essere la riproduzione di una torretta di guardia israeliana. Le immagini sono quelle di un nuovo programma di addestramento per i ragazzi delle scuole della Striscia, governata dal 2007 dal movimento islamista Hamas, che le organizzazioni per la tutela dei diritti umani hanno definito in incitamento alla resistenza armata e alla nascita di una nuova generazione di combattenti.
Ai corsi si aggiungono campi organizzati durante le vacanze dove i ragazzi imparano a fare dimestichezza con le armi sotto l’insegnamento dei componenti della brigata Izz al-Din al-Qassam, braccio armato di Hamas.
Dall’inizio di settembre sono almeno 5mila i ragazzi che hanno partecipato ai campi. I corsi riguardano invece 37mila ragazzi tra i 15 e i 17 anni i cui genitori possono comunque scegliere di esentare i figli dalle lezioni. Decisione rara, sottolinea la corrispondente del Guardian dalla Striscia.
“C’è bisogno di addestrare le nuove generazione e prepararle fisicamente perché viviamo sotto l’occupazione israeliana che prende di mira adulti e bambini”, ha detto al Monitor il direttore per le relazioni pubbliche del ministero dell’Istruzione, Mutassim Minawi. “è nostro dovere come ministero preparare le nuove generazioni a confrontarsi con il nemico e l’occupazione perché saranno la generazione della vittoria,della liberazione e del confronto”.
Oltre all’addestramento paramilitare, ha spiegato al sito il colonnello Mohammed al-Nakhaleh, che segue il programma per il ministero dell’Interno, i ragazzi seguiranno seminari sulla disciplina, il sacrifico, l’igiene. E sul conflitto con Israele, divampato in guerra aperta a cavallo tra il 2008 e il 2009 con l’operazione militare israeliana Piombo fuso, in cui morirono 1.200 palestinesi e 13 israeliani, e ancora a novembre dello scorso anno con l’operazione Pilastro della difesa.
La parte militare, ha precisato al Guardian il direttore per le attività educative del ministero dell’Istruzione, Mohammed Syam, è soltanto l’1 per cento del programma. “Lo scopo è insegnare ai ragazzi a prendersi le proprie responsabilità e a prendere decisioni”, ha spiegato.
Parole che tuttavia sembrano in contraddizione con quanto scritto sullo stesso sito internet del dicastero, dove il focus militare è ben sottolineato.
Per il futuro è allo studio l’ipotesi di istituire un programma del genere riservato alle ragazze. Secondo al Mezan, organizzazione per la tutela dei diritti umani con sede a Gaza, ha criticato il programma e la decisione di tagliare le attività sportive nelle scuole nei sei anni precedenti perché non ci sarebbe stato tempo a sufficienza.