La formazione del nuovo governo di Enrico Letta non scioglie i nodi più difficili, né a livello interno, né a quello europeo. Secondo Macrobusiness.com, il più importante blog economico-finanziario australiano, Silvio Berlusconi è riuscito a mettere di nuovo le mani sul Parlamento italiano mentre il governo sembra iniziare la sua strada su un’agenda simile alla sua nella fase pre-Monti. L’altra sfida, quella a livello europeo, non si presenta tanto come uno stallo. E’ quella contro la Bundesbank tedesca e la sua strategia anti-euro e verso la costruzione di una nuova moneta unica che escluda i Paesi in crisi e la Francia.
L’outlook negativo sull’Italia secondo Moody’s
“Allo stesso tempo Moody’s ha sparato ancora contro l’economia del Paese, confermando il rating italiano a Baa2 con outlook negativo, che dipende dalla debolezza dell’economia interna e della domanda estera, specialmente quella dei suoi partner europei, e dal costo del lavoro in relazione agli altri Paesi dell’Unione. L’outlook negativo dipende anche dal sistema bancario, caratterizzato dalla bassa profittabilità, dal deterioramento della qualità degli asset e dal ristretto accesso al mercato, che contribuisce indirettamente anche ad aumentare i costi di finanziamento per le Pmi”, si legge.
Il ricorso della Bundesbank al Tribunale costituzionale tedesco
La Bundesbank ha depositato al Tribunale costituzionale di Karlsruhe una memoria di ventinove pagine, nell’ambito del procedimento di merito contro l’Esm e il Fiscal Compact. “Dato che l’unico collante dell’eurozona rimane la Bce, come prestatore di ultima istanza, quest’azione pone degli interrogativi”.
Ipotesi 1): Un Weidmann inconsapevole?
L’economista greco Yanis Varoufakis ha analizzato il tema. Le conclusioni? “Alcuni lettori potrebbero ritenere la mia ipotesi troppo improbabile e forzata, quasi una cospirazione. E’ vero che io non ho prove del fatto che Weidmann abbia adottato intenzionalmente una strategia per spingere l’Eurozona verso la disgregazione, portando quindi ad una dinamica inesorabile verso una nuova introduzione del Deutsche Mark. Comunque, dopo una lettura approfondita del documento della Bundesbank per la corte costituzionale tedesca, ci restano solo due interpretazioni. La prima è che Weidmann non abbia capito, non sa un’uscita della Grecia o dell’Italia nel 2014 significherebbero la fine dell’Eurozona, non vede che l’Omt di Draghi ha avuto un ruolo cruciale nel fermare la disintegrazione dell’euro lo scorso anno, non sa della catastrofe in cui si trovano le solide imprese italiane e spagnole a causa del meccanismo finanziario sui tassi d’interesse che si è rotto”.
Ipotesi 2): La Grande Strategia tedesca sull’Euro
“L’altra mia interpretazione – prosegue l’esperto – è questa: Weidmann ha depositato il ricorso alla Corte come parte della strategia che conduce l’euro alla morte. Scegli la tua carta, caro lettore: apparteniamo al Grande Errore o alla Grande Strategia della Bundesbank, il cui obiettivo sarebbe la creazione di una nuova area monetaria ad est del Reno e a nord delle Alpi, alleggerita dal fardello dei Paesi indebitati e della Francia? Credo di sapere su quale scommettere”, conclude.