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Byod troppo rischioso, in azienda meglio il Cyod

La pratica sempre più diffusa (anche nelle aziende italiane, come prova una ricerca di British Telecom) di consentire ai dipendenti di utilizzare in ufficio i propri device può creare problemi di sicurezza alle reti aziendali, vista la difficoltà di controllare il loro traffico web e di configurarli centralmente. Per questo il produttore di antivirus Eset Nod32 consiglia di sostituire il Byod con il più prudente Cyod, Choose your own device. In pratica, si sceglie tra un set di dispositivi preselezionati dal dipartimento It, “entità conosciute” dalla rete aziendale che ne rispettano gli standard di sicurezza informatica.

Il problema è posto dal fatto che, benché il 62% delle aziende italiane nel 2012 siano inclini al Byod contro il 37% in Inghilterra, il 44% in Francia, il 50% in Germania e il 52% negli Usa, solo il 25% ha una policy ad hoc, mentre le aziende straniere sono molto più previdenti.

Tuttavia i contatti delle aziende si svolgono anche con soggetti “esterni”, in primo luogo clienti e consumatori, per cui la tecnologia è costretta a ripensare l’intero meccanismo di protezione delle reti, che più che sul device deve fondarsi sul controllo dell’accesso e dell’identità. A puntualizzarlo è uno studio di CA Technologies, che oltre a regalarci una nuova accattivante sigla – Byoid, Bring your own identity – spiega che l’identità costituisce “il nuovo perimetro dell’azienda”.

E’ l’uso dei social media per il contatto con i consumatori a far nascere questo concetto, ma il Byoid si può estendere ai dipendenti, che con adeguati strumenti di Identity and access management potranno trasferire le loro identità nel passaggio da un posto di lavoro all’altro, come fanno oggi con i dispositivi mobili. La corretta gestione di identità e accessi è anche un acceleratore di crescita per le imprese, perché permette di abbracciare in sicurezza nuovi strumenti come le transazioni online, i servizi cloud e i contatti social.



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