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Cancellieri tiene famiglia e casone. Richiamar sul Colle l’onesto Napolitano !

Nella sanguinosa battaglia del Quirinale, non è solo un caso che i primi 2 caduti, vittime dei franchi tiratori democrat, siano stati 2 ex dirigenti di seconda fila della vecchia DC, Franco Marini e Romano Prodi. E non può salire sul Colle un ex dirigente del PDS di Occhetto, Stefano Rodotà, il tetro e mai sorridente “notabile a disposizione”, candidato da Beppe Grillo.

Dopo la drammatica esternazione di Bersani (“uno su 4 dei Grandi Elettori del PD” è un traditore), occorre riaffidarsi a uno degli ultimi custodi dei valori di lealtà, correttezza, politica intesa come servizio ai cittadini. Berlusconi, Monti e Bersani preghino Napolitano di restare al Quirinale. Una rielezione a tempo, che lo scrivente sollecitò il 27 dicembre del 2012, ben prima dell’appello di Ferruccio de Bortoli sul “Corriere della Sera”, sin quando il Paese si sarà avviato verso la auspicata fase di normalità politica e riprenderà la dialettica democratica. Il Capo dello Stato, autonomamente, deciderà quando dovrà considerare concluso il suo mandato e, novello Cincinnato,  ritornerà a casa.

Napolitano è tra i pochi a emergere, in questa drammatica fase di degrado del Parlamento,  e a godere di prestigio e di credibilità tra i cittadini, che disprezzano, a ragione, i personaggi, di livello mediocre, che hanno utilizzato la politica, a livello nazionale e locale, per fini non commendevoli. E spesso, purtroppo, per arricchire i loro conti in banca e non la qualità della Camera, del Senato, delle assemblee e giunte delle Regioni.

La Cancellieri candidata ? Una efficiente prefetta, ma è tra le protagoniste, non positive, dell’ultimo, documentato libro di Mario Giordano, sulle “case della Casta”, acquistate a prezzi molto vantaggiosi. La grintosa prefetta ha il pallino per il mattone : 7 proprietà in tutto (5 a Roma e 2 a Milano) più 17 comproprietà tra terreni, negozi e fabbricati. Anche il marito di donna Anna Maria, Sebastiano Peluso, farmacista in pensione, il 18 dicembre di 11 anni fa, acquistò, per 104.840 euro, 4 vani, con balcone e cantine, in via Guatemala, a Milano. Un affare vantaggioso : la CERVED stima un taglio del 35 per cento rispetto al prezzo di mercato e alcune agenzie di zona si spingono oltre, quotando immobili simili 300 mila euro. A Peluso ha venduto la casa un ente previdenziale, il Fasc, che riunisce corrieri e spedizionieri, un ente di diritto privato senza scopo di lucro, che forse non fece, nella vicenda, la felicità dei suoi assistiti, ma certamente fece quella del marito dell’ambiziosa ministra di Mario Monti. Donna Anna Maria si goda le sue case, ma è opportuno che non si trasferisca nelle austere stanze del Quirinale.

Pietro Mancini


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