Carta bianca a Giorgio Napolitano. E’ questo in sintesi il messaggio contenuto nel documento approvato oggi con 7 voti contrari e 14 astenuti dalla direzione nazionale del Pd.
Il Partito Democratico affida quindi al vicesegretario Enrico Letta e ai due capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda il mandato di offrire “piena disponibilità” alle proposte del capo dello Stato per formare il governo.
Ma il clima teso dell’assemblea, aperto con la conferma delle dimissioni di Pierluigi Bersani, “su di me missili a testata multipla” ha detto l’ormai ex segretario, rivelano che la battaglia è solo spostata a domani, ai gruppi parlamentari.
A Largo del Nazareno sono stati in molti infatti, da Matteo Orfini a Laura Puppato, a dire che il Pd avrebbe dovuto indicare alcuni paletti.
Il Pd non proporrà nessun nome blindato, neanche quello quotatissimo di Matteo Renzi che ancora una volta ha scelto di non intervenire in assemblea. E ora la palla passa al capo dello Stato. Sarà lui, terminate le consultazioni, a tirare il rigore sul governo.