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Il giallo del documento pro Letta dei dissidenti Pd

Tutto è bene quel che finisce bene. O forse no. Già, perché dopo il giuramento della nuova squadra di governo capitanato da Enrico Letta sembrava che i malumori nel Partito Democratico fossero finalmente rientrati e che i dissidenti avessero deciso di votare la fiducia.

Sembravano averlo comunicato con un documento solenne firmato da Sandra Zampa, Sandro Gozi, Pippo Civati e Laura Puppato in cui i parlamentari ribelli dicevano sì con riserva al nuovo esecutivo: “In questo momento drammatico per il nostro Paese e per la democrazia sentiamo l’obbligo di rappresentare, più di quanto non sia avvenuto nel recente passato, un popolo che soffre e che teme per il proprio futuro – si legge -. Abbiamo richiamato la necessità che il governo presieduto da Enrico Letta, pur nelle grandissime difficoltà di fare sintesi di linee politiche fortemente diverse, nascesse nuovo, anche nelle figure e garante dell’unica necessità di individuare soluzioni ai problemi urgenti dell’Italia. E’ con questo spirito che accordiamo la fiducia a questo governo assumendoci le nostre responsabilità di eletti”.

Il documento indica poi una serie di interventi ritenuti necessari da anni, dalle riforme istituzionali alle politiche di sviluppo passando per la risposta al dramma esodati e alla disoccupazione, e chiarisce che i firmatari non hanno l’intenzione di creare “l’ennesima area organizzata all’interno del Partito democratico” ma che lavoreranno “affinché il Partito democratico diventi quello che avevamo promesso e che aveva ridato speranza ed entusiasmo a milioni di italiani”.

Ma ecco il giallo. Uno dei protagonisti, Pippo Civati nega di aver mai firmato quel documento e conferma le sue perplessità sul nuovo esecutivo: “Circola da qualche minuto un documento che include anche la mia firma e in cui annuncio il mio voto di fiducia al Governo. Non so come sia uscito, ma non ho firmato alcuna dichiarazione di fiducia e quindi smentisco. Come ho detto più volte in questi giorni, e ancora poche ore fa in diretta su Rai 3, le mie perplessità sul Governo Letta rimangono, e prenderò una decisione in merito alla fiducia solo dopo averne discusso, come ho ripetutamente richiesto, domattina con il resto dei colleghi del Pd. Non prima”, fa sapere il deputato sul suo blog.

Un nuovo mistero in casa Pd.



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