Grillo versus Crimi. Il leader del Movimento 5 Stelle smentisce il capogruppo del suo partito al Senato e torna a ribadire la categorica linea della sua forza politica. Nessuna fiducia a governi politici o tecnici e Pier Luigi Bersani non è meglio di Mario Monti.
L’apertura di Vito Crimi
Il presidente dei senatori del Movimento 5 Stelle, sul suo blog, aveva dichiarato che “forse poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani che con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e qualora non avesse ricevuto la fiducia poteva continuare, alla stregua dell’attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari. Almeno – sottolineava Crimi – sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio”.
La smentita del leader
Indietro tutta. “Il M5S non accorderà nessuna fiducia, o pseudo fiducia, a un governo politico o pseudo tecnico (in sostanza di foglie di fico votate dai partiti)” e “Bersani non è meglio di Monti, è semplicemente uguale a Monti, di cui ha sostenuto la politica da motofalciatrice dell’economia”. A ribadirlo è il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sul suo blog, smentendo di fatto le dichiarazioni di Vito Crimi. Secondo il comico genovese, ”il Parlamento è sovrano e da subito, con un tratto di penna, può eliminare il Porcellum e avviare le riforme di cui i partiti si riempiono la bocca (solo quella) da vent’anni come la legge sul conflitto di interessi o la legge anticorruzione. Il M5S – si legge nel post – pretende che le Commissioni parlamentari vengano immediatamente istituite e chi non le vuole per mantenere lo status quo esca allo scoperto. Il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamenti elettorali, i partiti possono subito fare lo stesso con una semplice lettera di rinuncia, ma non lo faranno mentre chiedono sacrifici agli italiani (agli altri…)”. E ancora: ”l M5S propone l’abolizione dell’IRAP entro il 2013 con corrispondenti tagli dei costi della politica, rapportandoli a quelli della Francia. Il M5S sta facendo politica mentre gli altri giocano alle belle statuine discutendo di poltrone e non di soluzioni”, conclude Grillo.
Il precedente sui saggi
Anche sulla nomina dei 10 saggi da parte di Giorgio Napolitano, è andato in scena l’ennesimo dietrofront del Movimento 5 Stelle, con protagonista sempre Vito Crimi. Il capogruppo subito dopo la comunicazione dei nomi da parte del Colle aveva esultato scrivendo su Facebook: “A chi sosteneva che le nostre teorie erano campate in aria e non trovano fondamento costituzionale, il presidente Napolitano oggi ha dato una risposta autorevole – ha spiegato – un governo, sebbene limitato agli affari di ordinaria amministrazione, in Italia è operativo, con la collaborazione del parlamento”.
Qualche ora dopo però tornava sui suoi passi, probabilmente sollecitato da Grillo che il giorno dopo definiva i saggi “badanti della democrazia”. “Avrei difficoltà a sedermi a un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori – dichiarava Crimi, invertendo la rotta -. Di fatto è una specie di bicamerale di grandi intese di antica memoria ma vestita a festa… con qualche foglia di fico”.