“Online i nomi dei finanziatori di BigBang e comitato per le primarie. Impegno mantenuto. Ribadisco: abolire il finanziamento pubblico si può”. Come promesso, Matteo Renzi pubblica l’elenco dei finanziatori del comitato per le primarie e della fondazione Big Bang. Lo fa, e scrive su Facebook, “spero che questo esempio sia seguito da altri”.
Il messaggio al Pd
Il suo gesto sembra lanciare un messaggio ai compagni di partito con cui nelle scorse settimane c’era stato un botta e risposta sull’argomento: “Si può fare politica anche senza finanziamento pubblico”. Così, mentre la linea ufficiale del Pd è quella di una diminuzione dei contributi, Renzi continua sulla sua di linea, ribadendo che “prima aboliamo il finanziamento, rispettando il referendum e dunque il volere dei cittadini, meglio è”.
Chi finanzia “Matteo”
Ma veniamo all’elenco dei sostenitori di “Matteo” che oggi i quotidiani spulciano in lungo e in largo. La cifra complessiva è di 814.502 euro e di questi, il 72% dei finanziatori ha autorizzato la pubblicazione del suo nome sul sito www.fondazionebigbang.it. Tra i più generosi, Davide Serra, il finanziere del fondo Algebris con sede alle Cayman, che aveva suscitato tante polemiche ai tempi delle primarie. Con la moglie Anna Barassi, ha versato 100mila euro, la stessa cifra sponsorizzata dall’industriale chimico Guido Ghisolfi e consorte Ivana Tanzi; l’ex ad Fiat Paolo Fresco e la moglie Marie Edmée Jacquelin hanno contribuito con 25mila euro ciascuno.
Le società
Tra le società, spiccano i 60mila euro di Isvafim Spa, i 25 mila euro della Karat, e i 20 mila euro ciascuna di Simon Fiduciaria, Blau Meer e Cimis.
Le persone
Tra i finanziatori più generosi, l’avvocato Renato Giallombardo, il presidente dell’ente Cassa di risparmio di Firenze Jacopo Mazzei, l’imprenditore di Lecco Giorgio Colli, il consigliere di Banca Leonardo Carlo Micheli (figlio del finanziere Francesco Micheli), l’ex presidente di Enel, Chicco Testa: 10mila euro a testa da ciascuno di loro.
La lite tra Renzi e Bechis si conclude con 50 euro?
Anche il comitato per la candidatura di Matteo Renzi ha pubblicato sul suo sito le singole donazioni che sommate arrivano a oltre 29mila euro. Tra i sostenitori, anche un nome che non t’aspetti come quello di Franco Bechis, il vicedirettore di Libero che nei mesi scorsi era sto protagonista di una lite su Twitter con il sindaco rottamatore sul caso Lusi. Il giornalista ha spiegato di voler provare il funzionamento della rendicontazione e di aver scelto 50 euro, invece della somma minima di 5 euro, per dare un segnale distensivo a Renzi. Che forse sembra averlo colto visto che non ha mai presentato la querela annunciata su Twitter.