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Ecco perché i nordcoreani vogliono fare la guerra nucleare

“Il corpo è tuo, ma la mente appartiene al Grande Leader”. Così inizia la testimonianza di Kim Joo-il, un ex capitano dell’esercito nordcoreano che ha disertato nel 2005. Kim vive nel Regno Unito dal 2007 e ha raccontato la sua esperienza alla Bbc, rivelando molti aspetti del funzionamento del regime nordcoreano.

Secondo Kim, in Corea del nord viene fatto un lavaggio del cervello ai cittadini che spinge al desiderio di volere fare esplodere la guerra nucleare nella penisola. “Civili e militari soffrono per la difficile situazione economica. E vogliono cambiare. Sanno che moriranno in qualsiasi modo per cui, perché non fare la guerra?”, ha detto Kim. Nel servizio il concetto di “lavaggio del cervello” è stato ripetuto diverse volte.

Ed è lì, secondo Kim, la spiegazione del perché la società nordcoreana non contesta le minacce e provocazione di guerra del leader Kim Jong-Un, anche davanti all’Onu. “Il regime insegna che la fame che colpisce il paese è colpa del mondo esterno. E che c’è bisogno di un arma nucleare per lottare e lasciare dietro le difficoltà. Alle autorità, che sono in posizioni e stili di vita comodi serve questo conflitto: distrarre le persone, ricordare loro che mangiano una volta giorno, e che per questo mantengono le minacce, anche se cercano il dialogo con altri paesi”, ha spiegato Kim.

La fuga

Quando aveva 32 anni Kim è arrivato al limite della resistenza. Per questo, come altre 30mila persone, ha deciso di fuggire dalla Corea del Nord. Secondo la Bbc, circa 23mila di questi dissidenti vivono in Corea del sud.

I controlli nella frontiera con la Cina sono sempre più rigidi: forse anche per questo (o per i risultati del lavaggio dei cervelli) l’anno scorso le fughe si sono ridotte del 44%.

Dal 2011, quando il giovane Kim Jong-Un è arrivato al potere, è molto più difficile scappare dal paese, per il giovane Kim uscire dal paese non è stato facile. Ci ha provato tre volte fino a quando ci è riuscito finalmente. La povertà rende quasi impossibile risparmiare per pagare la fuga.

Ma tra il 1994 e il 1998 in Corea del nord sono morte tre milioni di persone in una carestia che non è finita. “Ero così abituato a vedere morire amici e familiari per fame. Solo quando sono andato via mi sono reso conto di quanto era stato doloroso”.



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