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Elicottero militare Usa si schianta al confine con la Corea del Nord

Un elicottero militare statunitense si è schiantato vicino al confine nordcoreano durante un’operazione di volo nell’ambito delle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud, Foal Eagle. Il mezzo, si legge nel comunicato della USFK, le forze armate statunitensi in Corea, è un CH-53E Super Stallion costretto a un atterraggio violento. A bordo c’erano 21 persone di cui 5 membri dell’equipaggio, trasportati all’ospedale di Yongsan per accertamenti. In quindici sono già stati dimessi, continua la nota che annuncia indagini per capire le cause dell’incidente che arriva nel mezzo delle tensioni nella penisola coreana per le minacce e le provocazioni che arrivano da Pyongyang, iniziate con il test nucleare del 12 febbraio scorso.

Ieri il regime nordcoreano ha celebrato senza grossi sfoggi di forza militare il 101esimo anniversario della nascita di Kim Il-sung, durante il quale la comunità internazionale paventava potesse essere effettuato il lancio di un missile a medio raggio. La “giornata del Sole” è invece trascorsa senza scossoni e minacce.

Una calma rotta nella serata italiana da un comunicato sull’agenzia ufficiale Knca in cui si minacciava il Sud per una piccola manifestazioni di protesta anti-nordcoreane, durante la quale sono state bruciate alcune foto dei leader nordcoreani. Un gesto che per il regime offende la dignità della dinastia dei Kim e contro cui Pyongyang ha promesso vendetta se non avrà delle scuse.

Intanto, citato dall’agenzia sudcoreana Yonhap, un funzionario del governo di Seul ha detto che durante la crisi in corso non ci sono stati colloqui informali con la controparte nordcoreana. “Nessun contatto sottotraccia. Non è il momento adatto per mosse simili”, ha aggiunto.

La scorsa settimana l’amministrazione della presidentessa Park Geun-hye aveva aperto alla prospettiva del dialogo con Pyongyang se il regime avesse posto fine alle provocazioni con l’obiettivo denuclearizzazione al centro di ogni ipotetica trattativa. Tuttavia va ricordato che il regime ha posto il rafforzamento del proprio programma nucleare tra le proprie priorità durante la seduta annuale dell’Assemblea suprema del popolo, sorta di parlamento versione nordcoreana con il compito di ratificare decisioni già prese in altre sedi.

Sul versante diplomatico il prossimo 7 maggio la presidentessa Park sarà a Washington per incontrare Barack Obama. L’incontro verterà principalmente “su questioni economiche e di sicurezza”. Anche in questo caso la denuclearizzazione della penisola sarà in primo piano.


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