Uno sguardo inadeguato del fotografo Francesco Zizola, fino al 28 aprile 2013 al Museo in Trastevere di Roma. Una selezione inedita di immagini a colori realizzate da Francesco Zizola negli ultimi 10 anni della sua carriera in 20 paesi del mondo. La mostra è curata da Deanna Richardson e prodotta da 10b Photography.
“Anche se c’è forse un campo in cui la fotografia non può dirci nulla di più di ciò che vediamo con i nostri occhi, ce n’è un altro in cui ci dimostra quanto poco i nostri occhi ci consentano di vedere.” [Dorothea Lange]
Francesco Zizola si concentra su una riflessione che chiama in causa non soltanto il suo modo di essere fotogiornalista, ma la natura stessa del suo sguardo e, con essa, un’intera cultura del fare immagine nel contesto di una storia collettiva e globale in cui si avverte l’urgenza e la necessità di comprendere la propria responsabilità all’interno delle complesse dinamiche in cui ognuno è preso e chiamato in causa.
Girando per la mostra si ha la netta sensazione di essere risucchiati dall’immagine e trovarsi all’improvviso dall’altra parte. Catturati dai colori e dai contrasti netti ma anche dall’umanità anche quando è violenza dei soggetti rappresentati. E’ come se Zizola non volesse essere solo colui che documenta ciò che accade nel mondo, ma quello che ti provoca e ti dice: “parliamone”, non siamo solo osservatori. A questo punto ci si domanda anche chi in realtà abbia uno sguardo inadeguato. Forse noi, spettatori che esaminiamo il lavoro di Zizola e ci sentiamo sprovvisti di strumenti culturali adatti per far fronte a tanta povertà e durezza?
Deanna Richardson: “Uno sguardo inadeguato è una sfida – allo status quo – e un invito ai visitatori a lasciarsi coinvolgere. È soprattutto una visione della condizione umana, come lo sono i due ragazzi che fissano l’immensità dell’onda che sta per infrangersi sulla spiaggia dell’Arpoador di Rio de Janeiro. Un’allegoria essenzialmente metafisica, come se fossimo tu ed io di fronte al mistero dell’universo. Qui ritroviamo il miglior esempio di fotografia documentaristica contemporanea. Una finestra è stata aperta e spetta a noi affacciarci per guardare fuori. E in questo gesto insiste ancora una traccia di speranza.”
E Francesco Zizola: “La peculiarità della mia posizione sta nell’essermi trovato a percorrere il crinale che separa due mondi: quello che divide il mondo di chi guarda da quello di chi è guardato. […] Credo che per me sia tempo di aprire la riflessione sul campo dello sguardo, per restituire complessità alle immagini e lasciarle evocare una vicenda che ha viaggiato parallela rispetto a quella di sofferenza, dolore, disperazione, riscatto o rivincita che conosciamo già. Una vicenda in cui chi guarda è ora a sua volta ri-guardato dalle immagini, e chiamato in causa. La storia che ho la speranza di raccontare con queste fotografie è anche quella di chi fino ad ora ha guardato ed è stato a guardare. La storia che ci ri-guarda.”
Scritto da Riccardo Cattani / BYCAM