No, non si sono mai troppo amati e apprezzati Ferruccio de Bortoli e Romano Prodi. E non solo perché è stato Paolo Mieli, e certo non de Bortoli, a dedicare un editoriale di plateale appoggio al candidato premier Prodi nelle elezioni del 2006.
Prodi, nonostante le cronache sempre accurate sul suo lavoro da parte di Francesco Alberti, giornalista del Corriere, non ha mai troppo gradito ad esempio i commenti del politologo bolognese Angelo Panebianco, sostenitore di un bipolarismo all’anglosassone che non ha mai affascinato Prodi.
Ma, tornando alla cronaca, c’è da ricordare come il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli avesse salutato con favore il nome di Franco Marini in un editoriale di prima pagina, a differenza di Repubblica che aveva criticato la scelta del Pd di puntare sull’ex presidente del Senato, gradito anche al Pdl. Una comunanza di vedute tra Pdl e Pd ben vista per l’elezione del capo dello Stato da parte del quotidiano Rcs.
Ma tra i due insuccessi, quello di Marini e oggi quello di Romano Prodi, il direttore de Bortoli quasi gongola per quanto accaduto: “#quirinale, clamorosa sconfitta di #Prodi, peggio di #Marini, ha cinguettato de Bortoli.