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Il dubbio di Crimi sul governo Bersani…

fake news

Ho appena letto il post-dichiarazione di Vito Crimi, senatore del M5S e ho avuto un sussulto. Alle dichiarazioni e alle smentite siamo abituati da ormai molto tempo, con lo show della Politica degli ultimi 20 anni, eppure il Senatore Vito Crimi è riuscito a sorprendermi.

Nella dichiarazione, che potete leggere su HF, Crimi sostiene che sarebbe stato meglio un governo Bersani piuttosto che un esecutivo Monti rispolverato. Ebbene, se non fosse che spesso produce auto-interviste e le mette su youtube, e se non fosse che spesso commenta sul suo spazio Facebook accessibile a tutti, potremmo davvero credere che questa persona abbia un gemello. Invece, dato che le evidenze sono queste, è palese che il dichiarante è anche colui che smentisce (se stesso) il giorno dopo. Ho pensato: soffre di bipolarismo? Non saprei, per quanto mi riguarda potrebbe essere una persona che dice quello che pensa e che poi è obbligato a rettificare perché altri (leggi Grillo) lo riconduce sulla “retta via” oppure è semplicemente un individuo che ama parlare, ma senza cognizione di causa, il che è probabile.

Il M5S ha sempre detto no alla fiducia ad un governo Bersani, affermando di avere una rosa di nomi propri da presentare al Presidente Napolitano, salvo poi non farlo. Per rispondere ad un articolo critico di Travaglio sul Fatto Quotidiano, Crimi si chiede: “Perché mai avremmo dovuto fare dei nomi?” – Forse, provo a ragionarci, perché questo è lo scopo delle consultazioni e perché questo è il vostro lavoro?

Crimi nella sua dichiarazione attacca nuovamente la Politica dicendo che i cittadini hanno scelto contro di essa alle elezioni. Sarebbe opportuno ricordare a Crimi che il 75% degli italiani (degli aventi diritto, non della totalità, come ben noto) ha votato per i partiti tradizionali, così come sono stati definiti, e che rappresentano dunque la maggioranza. Non voglio arrogarmi il diritto di fare lezioni di democrazia, ma per una definizione minima rimando a quanto affermato da Bobbio una videointervista del 1985, come citato in un altro mio lavoro sulla rivista Scienza&Pace: la democrazia è il dialogare per trovare soluzioni ai problemi comuni e perché essa sussista necessità di due condizioni, 1) che ci sia una maggioranza che prende delle decisioni e 2) che tutti gli aventi diritto possano partecipare direttamente o indirettamente. In una democrazia rappresentativa, come la nostra, chi se non gli eletti sono chiamati a rappresentare il popolo? Come può Crimi esigere dal Presidente della Repubblica che, freschi di elezioni, vengano scelti nomi non tra gli eletti dal popolo?

Vito Crimi, facciamo pace con noi stessi e ragioniamo: potere del popolo o no? Il Parlamento è composto dai rappresentanti del popolo, come gli eletti del M5S: siete dentro o fuori? Siete lì per rappresentare qualcuno o no? In tal caso, la rappresentanza è valida anche per chi è stato eletto negli altri partiti, e siccome si è in Democrazia, le scelte vanno prese con il confronto perché il popolo ha scelto molti altri, oltre a voi.

Questa è la Politica, che piaccia o no a Grillo e si chiama anche Democrazia, che è tutt’altro che una “scatola vuota”. Ci è costata cara la Democrazia, e sarebbe opportuno difenderla, anziché smantellarla. O siamo di altro avviso?

 

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