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Il Sole arrostisce Grilli

Il detto “casa dolce casa” non è quello adatto per il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, al centro delle inchieste dell’agenzia americana Bloomberg e ora del Sole 24 Ore per i conti esteri e per i contanti usati per la ristrutturazione di un appartamento in via San Valentino a Roma. Secondo gli avvocati, i lavori costarono 374mila euro, ma dal riepilogo della ditta Aurea il conto finale ammonta a 642mila euro. E parte del denaro dell’abitazione, riporta Claudio Gatti sul Sole, è arrivato da un conto nell’isola di Jersey e transitato in Italia, da dove è poi stato inviato il bonifico al venditore.

I conti offshore del ministro dell’Economia

“Almeno fin quando era Ragioniere dello Stato, l’attuale ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha avuto svariati conti all’estero. E non ci riferiamo ai due conti che aveva a Londra, co-intestati con la moglie di allora. Parliamo piuttosto dei cinque conti di cui era titolare nelle cosiddette isole del Canale, e cioè località che il governo italiano considera paradisi fiscali. Conti in sterline, dollari ed euro. Da uno di questi conti al Sole 24 Ore risulta che sia provenuta una parte del denaro pagato per l’acquisto del lussuosissimo appartamento che l’attuale ministro ha comprato nel 2004 in via San Valentino, a Roma.

Le spiegazioni di Grilli

“Erano tutti conti in chiaro. Dichiarati. Su cui ho pagato tutte le tasse”, ha spiegato al Sole il ministro, che ha aggiunto: “Io lavoravo per una banca svizzera. Era una prassi normalissima. E, cosa discriminante, i conti erano totalmente trasparenti al fisco”. Il professor Grilli nega di aver attinto da uno di questi conti per pagare parte dell’appartamento a Roma. “Quando sono venuto in Italia ho riportato i soldi indietro. Indipendentemente dalla casa. In altri tempi”.

I lavori pagati in contanti, senza Iva

“Ma il professore – prosegue Gatti sul Sole – lasciò Credit Suisse per diventare Ragioniere dello Stato nel maggio 2002, e al Sole 24 Ore risulta che il denaro con cui è stato pagato l’acconto sull’appartamento partì originariamente da un conto nell’isola di Jersey nel febbraio 2004, cioè quasi due anni dopo. Documenti in nostro possesso indicano inoltre che l’allora Ragioniere dello Stato, garante ultimo dei conti del Paese, ha fatto in modo che quasi metà dei lavori di ristrutturazione di quell’appartamento fosse pagata in contanti. E senza imposizione di Iva”.

Le accuse di Bloomberg 

Nella sua risposta a un’inchiesta pubblicata nel gennaio scorso dall’agenzia americana Bloomberg, il ministro aveva già parlato di lavori di ristrutturazione. Ma fatti in un momento diverso, secondo la ricostruzione di Gatti.
In quell’articolo si sosteneva che l’appartamento di via San Valentino era stato comprato a un prezzo decisamente sotto mercato, 1.065 milioni di euro. Inferiore addirittura all’ammontare del mutuo ricevuto dal Monte dei Paschi per l’acquisto e la ristrutturazione.

La replica di Grilli e il rimborso di un congiunto del venditore

Nella sua replica scritta a Bloomberg il ministro spiegava che “sebbene all’atto dell’acquisto (l’appartamento) necessitasse di interventi strutturali… già in passato era stato oggetto di importanti lavori di riadattamento e di realizzazione di migliorie a opera di un congiunto del venditore con il quale contestualmente all’acquisto e con operazioni perfettamente tracciabili ho dovuto regolare tutti i profili economici relativi a tali interventi”. E aggiungeva che “la valutazione dell’immobile data dai periti alla banca… prendeva in considerazione l’effettivo stato dell’immobile comprensivo delle migliorie operate dal predetto soggetto diverso dal venditore, il rapporto con il quale ha costituito oggetto di una autonoma regolazione”.


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