È la catena montuosa più alta del mondo. Per alcuni può essere un limite. Per altri, un punto di appoggio per sollevare il mondo. A pensarla così un gruppo di appassionati di sci estremo, falangi eliportate sempre alla ricerca di piste al limite della praticabilità, giunto sul Karakorum pakistano.
Il leader del manipolo è Brice Lequertier. Nel 2003 scalò l’Everest per togliersi la soddisfazione di farsi poi una bella sciata sino a valle. Ma anche per lui si tratta di una sfida ai limiti. “Sono le più grandi e alte catene montuose del mondo, un terreno unico, sconfinato, e completamente sconosciuto. Oggi siamo stati in elicottero dove nessuno era mai stato prima. È davvero elettrizzante, un’avventura autentica”.
Per questo progetto pilota di heli-ski estremo si sono radunati alcuni dei migliori sciatori e snowboarder del mondo giunti da Russia, Canada, Francia, Serbia e Svizzera. Qui non ci sono resort o società private di heli-ski per cui il gruppo si appoggia all’esercito di Islamabad per raggiungere le vette delle montagne.
Il Karakorum, nel Pakistan settentrionale, ospita 4 dei 14 Ottomila presenti nel mondo e il gruppo organizzato da Lequertier si trova sotto gli sci 500 chilometri di picchi montani da scoprire. “Tornare qui sarebbe un sogno perché volando qui attorno per due giorni abbiamo scoperto scenari incredibili. Non basterebbe una vita, e forse nemmeno dieci, per viverli tutti”. Pendii inviolati, dove nessuno ha mai sciato, sono il patrimonio su cui la gente del posto punta per promuovere l’industria pachistana del turismo e degli sport invernali. All’ombra del Karakorum.