Grazie all’autorizzazione dell’autore, pubblichiamo l’editoriale di Pierluigi Magnaschi sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi del gruppo Class Editori.
La Banca centrale europea (Bce), pubblicando un suo rapporto sul possesso della case e sui consumi, ha preso una sonora (anche se autorevole) cantonata, confermando che, alle volte, ci sono degli studiosi che sono così intelligenti da sembrare persino cretini. Da questa ricerca infatti salterebbe fuori che gli italiani sono individualmente più ricchi dei tedeschi perché, in Italia, il 69% delle famiglie possiede la casa contro il 44% dei tedeschi. Per dimostrare il contrario, basterebbe cercare un dato molto semplice: quanto sono le automobili oltre i 2 mila cc ogni mille tedeschi o italiani? Il dato sul possesso delle case infatti non dice nulla: primo, perché non tiene conto che, in Italia, la popolazione è, ancor oggi, dispersa in piccole città o paesi e quindi, un conto è un’abitazione a Roma o a Berlino e un altro in aperta campagna o in un paesucolo.
Secondo, questo dato non tiene conto che gli italiani sono legati, da sempre, alla proprietà della casa perché non si sentono sicuri di investire altrimenti. Prevalgono poi, in essi, degli spiriti vetero-rurali. E visto come vanno i mercati finanziari adesso, questi «spiriti», lungi dall’attenuarsi, si sono rafforzati. Oltretutto, adesso quasi nessuno compra più case perché con il dilagare della disoccupazione manca il reddito da investire e soprattutto non viene quasi più erogato il credito fondiario.
Sennonché queste statistiche farlocche non restano chiuse negli uffici studi (come un tempo) ma, grazie alla comunicazione istantanea e diffusa, provocano deflagranti effetti politici. In Germania infatti anche un quotidiano autorevole e per nulla scandalistico o semplificatore, come la Frankfurter Allgemeine Zeitung, si domanda: come mai, se gli italiani sono più ricchi dei tedeschi, poi ci chiedono di essere garantiti da noi per il loro debito pubblico sconsiderato? Gli italiani invece non chiedono nulla. Non solo, gli italiani hanno versato il 18% degli aiuti comunitari alla Grecia, di cui si sono avvantaggiate soprattutto le banche tedesche e francesi. Infine, gli italiani hanno introdotto, nella loro Costituzione, il fiscal compact che pone un tetto al loro indebitamento pubblico. Di che stiamo parlando, allora?