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L’Agenda Bersani dettata da Fassina al governo Monti. Costo? Otto miliardi

Contrordine compagni, il governo Monti può restare. Purché cambi rotta, come sta facendo nel caso del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, misura che sarà approvata stasera in consiglio dei ministri (ma niente anticipo dell’addizionale Irpef per la copertura finanziaria del provvedimento).

Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, ora in sostanza dice: resti Monti, ma senza più agenda Monti. Ora – scrive Fassina sul quotidiano l’Unità – invertita la rotta con la misura sul pagamento dei debiti dello Stato, delle Regioni e degli enti locali alle aziende, “si deve andare avanti con determinazione, come indicato negli 8 punti proposti da Bersani”.

Otto punti così integrati dal responsabile economico del Pd: “In poche settimane vanno finanziati la cassa integrazione in deroga; i contratti in scadenza di lavoratori a tempo determinato in servizi fondamentali della pubblica amministrazione; il 55% delle ristrutturazioni eco-sostenibili; i contratti di servizio con Poste, Fs, Anas; le missioni internazionali; la salvaguardia per l’articolato universo degli esodati”.

Totale della spesa? Circa 7-8 miliardi di euro, stima Fassina, che il governo Monti ha lasciato scoperti in eredità al prossimo esecutivo. Ad essi, dice il dirigente del Pd, si potrebbero aggiungere le risorse per il rinvio della Tares e per la cancellazione dell’aumento dell’Iva di luglio.

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