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Perché Enrico Giovannini sarà un buon ministro del Lavoro

La nascita del governo Letta può rappresentare l’avvio di una nuova fase di pacificazione politica, con la conseguente possibilità di concentrarsi sulle vere emergenze del Paese. E il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, è una delle figure su cui si ripongono più aspettative.

E’ un giudizio positivo sul nuovo governo e sul ministro, fino a qualche giorno fa presidente dell’Istat, quello che arriva in una conversazione con Formiche.net da Antonio Lombardi, presidente di Alleanza Lavoro, l’associazione di categoria delle Agenzie per il Lavoro.

I segnali positivi del governo Letta

Il nuovo premier Enrico Letta, dice Lombardi, “può vantare un’importante formazione politica e una grande capacità di dialogo e di mediazione. Inoltre, è il primo premier che appartiene alla generazione post ideologica, successiva alle contestazioni sessantottine e degli anni di piombo, che potrà dimostrare di saper adottare politiche pragmatiche per la soluzione dei problemi più urgenti. Da questo punto di vista, altri segnali positivi sono l’abbassamento dell’età media di questo governo, seppure non sia privo di personalità dall’alto profilo tecnico e professionale”, spiega il presidente di Alleanza Lavoro.

Il ministro Giovannini

Tra le figure tecniche, “oltre al ministro Saccomanni già direttore di Banca d’Italia, il nuovo ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha tutte le caratteristiche per segnare quella discontinuità con il predecessore che tutto il mondo del lavoro si aspetta”, prosegue Lombardi.

Le esperienze di Giovannini e il Bes

Giovannini ha fatto pare della Stiglitz-Sarkozy per trovare nuovi parametri dello sviluppo e del benessere. Tornato in Italia da presidente dell’Istat ha fatto tesoro del lavoro della commissione e ha elaborato il Bes, un indice del benessere economico e sociale che serve a fotografare lo stato di salute della società e a indirizzare le politiche pubbliche.

Uno dei saggi di Napolitano

Scelto come saggio da Napolitano, ricorda Lombardi, “ha dichiarato che nel contesto di crisi occorre riconsiderare l’irrigidimento della flessibilità in entrata operata dal Ministro Fornero e che occorre fondare le scelte politiche su una preventiva attività di valutazione complessiva dei vantaggi e degli svantaggi delle diverse soluzione, anche attraverso un dialogo continuo con le parti sociali. Ritengo che i presupposti per un ottimo lavoro del nuovo Ministro del Lavoro ci siano tutti. Come parte sociale, Alleanza Lavoro è pronta al dialogo e a proporre e a valutare soluzioni”, conclude Lombardi.


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