Non fa in tempo a uscire dai palazzi per arrivare come indiscrezione in rete che il nome di Franco Marini al Quirinale registra un coro di malumori e critiche.
E se Matteo Renzi ha già assicurato che i suoi parlamentari non lo voteranno, sono in molti a esprimere dubbi dentro e fuori dal partito sull’ex ministro democristiano al Colle.
Su Twitter, Debora Serracchiani del Pd commenta: “Il possibile accordo su #Marini al #Quirinale è scelta gravissima. Sarebbe vittoria della conservazione in un momento in cui serve coraggio”.
Tra i giornalisti prevale lo scetticismo per la scelta del Pd.
“Se Il Pd vota (con Pdl e frattaglie) #Marini al Colle, #M5S arriva al 40%. Non riesco a immaginare un suicidio più deficiente di questo.”, dice Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano e gli fa eco Luca Telese: “Da mesi #Bersani chiede il cambiamento, poi vota #Marini e snobba #Rodotá. O sbaglia linea, o nome. Urge cecchinaggio democratico #m5s”.
C’è chi non ci crede, come il direttore di Lettera43 Paolo Madron, “E’ chiaro che #Marini lo fanno trapelare per bruciarlo. D’accordo, il #Pd è masochista, ma non così masochista” e chi la butta sul ridere come Lelio Alfonso, “Non mi risulta che Valeria #Marini abbia compiuto i 50 anni”.
Meno critico il direttore del Foglio Giuliano Ferrara: “Marini è un bel tipo, affidabile. Non è proprio una soluzione forte, strategica, ma è una soluzione. I cazzoni restino con un palmo di naso”. E anche l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito lo elogia: “Lo conosco, sara’ un buon presidente”.