Il caos del Pd ha impedito di cogliere il dato vero sulla mancata elezione di Romano Prodi.
A impallinare il fondatore dell’Ulivo è stato il capo di Scelta civica.
Se anche il Pd fosse stato compatto, il professore bolognese non sarebbe passato. Monti ha voluto così, sbarrando sbarrare la strada a Prodi, provare a tornare al centro, nel crocevia fra centrosinistra e centrodestra.
Il presidente del Consiglio ha giocato il jolly. Candidando Anna Maria Cancellieri, prova fare il colpaccio.
Ridotto alla condizione di reietto della politica italiana, il bocconiano cerca la rivincita. Se riuscirà, potrebbe restare un punto di riferimento e magari conservare l’ufficio a Palazzo Chigi.
Diversamente, proseguirà sul piano inclinato dell’irrilevanza. Se poi dovesse farcela Rodotà, Monti avrà sulla coscienza la responsabilità di aver sabotato l’ipotesi Prodi.