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Matteo Renzi sbuffa e s’azzuffa con Bersani e Barca

Il sindaco di Firenze scalpita. Scalpita per poter fare il Grande Elettore del prossimo presidente della Repubblica (obiettivo mancato). Scalpita per fare il candidato premier o il capo di un nuovo partitone riformatore (ci riuscirà?). E mentre scalpita mena fendenti più a sinistra che a destra. Obiettivi preferiti? Pierluigi Bersani e Fabrizio Barca (“mi ha trattato da ragazzino”).

Le parole di Renzi alla Stampa

“Mi sono stufato di prendere schiaffi in faccia tutti i giorni. Che diavolo ho fatto per meritare un trattamento così? Ho sfidato Bersani a viso aperto, e dopo le primarie ho fatto la campagna elettorale sostenendolo lealmente. Non mi sono messo di traverso mai, né prima né ora, anche se molte cose non mi convincono. Ho detto solo: fate qualcosa, qualunque cosa, ma fatela in fretta. In risposta mi è arrivato sulla testa di tutto, compresa la mortificante vicenda del Grande Elettore..”. Cosi’ Matteo Renzi in un colloquio con la Stampa aggiungendo di essere “stufo dell’immagine che mi stanno cucendo addosso: uno che sta sempre li’ a sgomitare, a chiedere e a protestare”.

La sfida a Barca e Boldrini
“Facciano quello che vogliono – sottolinea – io mi sono stancato. Vogliono mettere in campo Barca? Lo facciano. Vogliono puntare sulla Boldrini? Ci puntino. Io leggo i sondaggi su di me e sono contento, la gente continua ad avere fiducia. Che se la vedano loro: se hanno bisogno, se pensano di aver bisogno di me, mi chiamano”. Nel frattempo “me ne sto a Firenze e faccio il sindaco”.

La voglia da Grande Elettore
A fare il grande elettore Renzi ci teneva: “Fin da quando seguivo in tv l’elezione di Cossiga speravo mi potesse capitare. Ma non me lo aveva ordinato il medico, mi era stato proposto dal Pd: salvo che poi, all’ultimo momento, qualcuno ha cambiato idea. O gliel’anno fatta cambiare”. In più “a Roma, tagliano fuori i miei quasi da tutto, alla Camera fanno cinque vicepresidenti del gruppo Pd ma noi non ci siamo”.

Tandem Renzi-Barca?

Infine sull’ipotesi di un tandem Barca-Renzi il sindaco risponde: “Ci conosciamo pochissimo. Una volta andai da lui ministro, a chiedere soldi per Firenze: disse che non ne aveva e mi trattò come fossi un ragazzino. E’ la cosa che meno sopporto: praticamente mi alzai e me ne andai”.

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