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Mercato immobiliare fermo, ma le case valgono di più

Mercato immobiliare

Il mercato immobiliare è bloccato nonostante i prezzi scendano, anche a causa della difficoltà di ottenere un mutuo. Eppure le case valgono più che nel 1998.

 

In un momento di stasi dell’economia e crisi del mondo del lavoro comprare casa sembra essere sempre più difficile. Per mezzo di un finanziamento ad hoc, tuttavia, è possibile trovare una valida soluzione alle proprie necessità senza rinunciare ad un immobile di proprietà. Al fine di scegliere con agevolezza un’opportunità in linea con le possibilità economiche di ciascuno si possono porre i mutui più vantaggiosi a confronto valutando fattori come costo del denaro, importo delle rate e così via.

 

Con la crisi economica molti proprietari di immobili hanno deciso di mettere sul mercato la seconda casa, magari quella per trascorrere le vacanze, e non tutti possono mettere in cantiere l’accensione di un mutuo. I potenziali compratori tuttavia ci sono, sebbene rimangano alla finestra spesso perché non riescono ad ottenere credito. Le banche, infatti, non concedono con facilità l’erogazione di un prestito necessario ad acquistare casa e, nella sostanza, contribuiscono a tenere ingessato il mercato immobiliare. Eppure le case in vendita sono vuote nonostante i prezzi medi continuino ad diminuire (dati Nomisma, -5% per il 2013). Il valore delle abitazioni è in contrazione dal 2007, ma in generale è più alto rispetto a 14 anni fa.

 

Lo ha rivelato l’ultimo studio Tecnocasa, che ha stimato una rivalutazione media di quasi il 70% rispetto al 1998. Napoli è, da questo punto di vista, la città più fortunata: le case hanno più che raddoppiato il loro valore, con un +110,3%. Seguono Roma (+99,5%) e Milano (+80,9%).

 

La parabola discendente del mercato immobiliare, tuttavia, è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Le abitazioni hanno perso circa un quarto del loro valore in sei anni, con punte massime al Sud (Bari -33,6% e Bologna -33,3%).

 

Il Meridione è nel complesso più penalizzato dal trend negativo, con una media del -27,5%. Man mano che si risale lungo la penisola la riduzione del valore è più contenuta, con il -26,1% al Centro e il -25,4% al Nord.

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