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Monti molla la sua lista e certifica il flop politico

Prima del voto, i dirigenti della neonata Scelta Civica facevano diffondere dal fedelissimo Corriere della Sera sondaggi fantasmagorici.

Erano gli stessi che stimavano Italia Futura al 20% (come base di partenza..). Via Solferino ha fatto tutto quello che ha potuto per sostenere il suo editorialista (Mario Monti), il suo ex direttore delle relazioni esterne (Lelio Alfonso) e il suo consigliere d’amministrazione (Luca Cordero Montezemolo). Il risultato è stato un enorme flop, politico più ancora che elettorale.

Dopo aver trattato Casini e l’Udc come appestati del vecchio regime, Riccardi e i proconsoli del presidente della Ferrari sono arrivati ai ferri corti.

Il presidente del Consiglio, persi i freni inibitori del Tecnico, ha voluto a tutti i costi dimostrare la fondatezza delle critiche di egocentrismo patologico mosse dai suoi avversari.

Il risultato finale è stato insomma un brutto pasticciaccio dal tutti contro tutti in un contesto di irrilevanza politica. Con cinismo e reiterato egoismo, oggi Monti sceglie il Corriere della Sera (che sorpresa!) per annunciare il suo disimpegno da Scelta Civica.

Quelli che ironizzavano sul nome del movimento (ribattezzato subito ‘Scelta Cinica’) si staranno sbellicando dalle risate.

La parabola degli antipolitici in loden (o in Ferrari) giunge alla fine. In tempi record si è bruciato un patrimonio importante.

Ricostruire una posizione credibile nell’area di mezzo fra Pd e Pdl sarà difficilissimo. Le tossine di odio e livore diffuse a piene mani dai Civici sono ricadute su loro stessi.

Detto con franchezza, se lo meritano.



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