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Monti va da Fazio ma è un boomerang

Una risata lo seppellirà. Chi lo avrebbe mai detto che l’austero professore della Bocconi asceso alla carriera politica avrebbe unito destra, sinistra e centro in un sorriso compiaciuto per la ua totale inadeguatezza al ruolo?

Questa sera Mario Monti, ancora premier, è stato (ancora una volta) da Fabio Fazio. Doveva dare il senso del suo essere ‘riserva della Repubblica’. Più semplicemente si è coperto di ridicolo, almeno stando a leggere tweet di autorevoli giornalisti.

Beppe Servegnini scrive: “Monti: non volevo un partito, però l’ho fatto, però non c’entro, però non lo abbandono. Prof! Forse è meglio se parla in inglese”. La firma del Corriere poco dopo segnala, sempre su Twitter: “Monti: i prossimi sette anni saranno peggiori degli ultimi sette. Alè! Ci voleva una bella botta di ottimismo”.

Stefano Cappellini, caporedattore del Messaggero, commenta così: “Mario Monti, ovvero il più clamoroso caso di dissipazione di autorevolezza e credibilità della storia repubblicana”. Stefano Feltri, giornalista economico del Fatto Quotidiano, sintetizza a sua volta: “L’unica mossa politica giusta di Monti è stata farsi nominare senatore a vita. Altrimenti ora il Parlamento lo vedeva in streaming”. Questi, fra i commenti più lusinghieri. Altri, invece, irripetibili.

Soffiando irresponsabilmente sull’antipolitica, il prof. Monti ne sta saggiando gli effetti. Peccato!



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